La voglia
Data: 15/08/2017,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Autore: Liam, Fonte: RaccontiMilu
Kelly e David si conoscevano da tanto tempo, da quando lei arrivò in quella ditta. Aveva cambiato lavoro perché quello che faceva prima non la soddisfaceva. Il suo ragazzo, Mark, aveva approvato la sua scelta ed era contento che ne avesse trovato subito un altro. Ormai erano anni che lavorava in quel posto e conosceva benissimo tutti i suoi colleghi. Gli uomini avevano sempre un sorriso per lei mentre, invece, c�era stato qualche screzio con alcune colleghe donne. La causa era facile da immaginare: era una bella donna, sapeva quali erano i suoi punti di forza e, senza mai cadere nel volgare, sapeva come e quando valorizzarli. Riceveva spesso apprezzamenti dai colleghi uomini e, certe volte, c�era chi si spingeva un po� oltre invitandola ad uscire�Per un semplice aperitivo��Le dicevano, ma era chiaro che sott�intendevano altro, comunque per lei era facile declinare rispondendo ironicamente sempre allo stesso modo:�Il mio ragazzo non sarebbe d�accordo��.A David non aveva mai dovuto rispondere così perché lui non le aveva mai chiesto niente, mai un apprezzamento, mai un complimento. Non che David fosse un orso o che non fosse insensibile al suo fascino ma, sul posto di lavoro, era molto professionale, anche cordiale e gentile ma tutto finiva lì. Non capiva quel suo comportamento e il pensiero che fosse gay l�aveva sfiorata ma poi c�erano quegli occhi che, certe volte, la mettevano a disagio. David non parlava a lei con il corpo o con la voce ma con gli occhi: occhi che, più che ...
... guardarla la osservavano in un modo tale che aveva la sensazione di sentirsi completamente nuda di fronte a lui. Una volta, durante una noiosissima riunione con dei clienti stranieri dove la loro presenza serviva solo per dare l�impressione che nella ditta ci fossero un bel po� di cariche importanti, lo sguardo di David fu così insistente che lei incrociò le braccia sul petto perché ebbe quella sensazione di nudità come se lui le potesse vedere il seno. In effetti c�era una parte del suo seno che era visibile� Era estate e la leggera camicia di seta che indossava non riusciva a nascondere i suoi capezzoli che si erano inturgiditi. Diede la colpa al fresco provocato dall�aria condizionata che raffreddava la seta a contatto della sua pelle e si maledisse per non avere indossato il reggiseno quella mattina ma, come si ripeteva spesso quando stava di fronte allo specchio mentre si vestiva�Non ne hai ancora bisogno, mia cara!�.Era vero che l�aria condizionata aveva fatto la sua parte ma non era solo quella la causa scatenante. Se ne rese conto quando, nonostante il fresco della stanza, cominciò a provare una sensazione di calore generale causato dai suoi occhi incollati a quelli di David. Altre volte lui le aveva lanciato occhiate insistenti ma, trovandosi in altre situazioni, lei era sempre riuscita a distogliere il suo sguardo dopodiché aveva lasciato cadere la cosa senza dargli troppa importanza. Quella volta invece, era stato difficile non cadere nei suoi occhi: erano seduti ...