1. Come un toro


    Data: 26/11/2019, Categorie: Etero Autore: 4occhi, Fonte: Annunci69

    Questa storia parla di persone realmente esistite, due vicine di casa di mia nonna, un po’ di anni fa mi raccontarono la storia dei loro genitori. All’inizio il loro matrimonio non fu così felice, ci fu un’ intoppo ma poi tutto si risolse e nacque un grande amore che diede origine alla loro famiglia. Non mi dissero mai nei dettagli cosa accadde e su questo mistero io ho costruito questo racconto. I cognomi sono inventati.
    
    Tutto iniziò nel dopoguerra, precisamente nel ’47, lei era rimasta vedova senza figli a venticinque anni e pur lavorando come lavandaia, faceva fatica a mantenere i suoi vecchi genitori, un giorno ricevette una lettera che la informava che aveva ricevuto una proposta di matrimonio dal suo vecchio vicino della casa di campagna nel pavese, il signor Mario Consonni, se era interessata avrebbe dovuto rispondere all’indirizzo scritto sulla busta…Restò sorpresa e fece mente locale: ma sì!! Mario!! Era un bellissimo uomo, alto imponente, ma se lo ricordava fidanzato ad una ragazza del paese, chissà cosa era successo? Fece due calcoli: si massacrava di lavoro e non riusciva a pagare tutti i conti, così si sarebbe sistemata…poi qualcos’altro si insinuò nella sua testa, era da quasi due anni che non aveva un uomo e Mario se lo ricordava con piacere, oltre ad essere bello era anche simpatico ed educato. Chissà come era arrivato a lei ? L’avrebbe scoperto, prese penna e carta e rispose affermativamente alla lettera. Dopo una settimana, ad una velocità ...
    ... impressionante, aveva già concordato il trasferimento di lei e i suoi genitori a Villa Verniana nell’oltre Po pavese, dove si sarebbe sposata verso mezzogiorno per poi restare definitivamente nella dimora del suo futuro marito. Era tesa come un violino, sposarsi senza nemmeno vedere prima il suo sposo, senza scambiare due parole, ma così fu : arrivò in paese direttamente alla chiesa, accolta dai pochi parenti di lui, si accorse che del futuro coniuge nemmeno l’ombra. Fu accompagnata dal padre davanti all’altare quando lo vide, alto, di spalle, folti capelli castani, non si girava…le prese il panico, non è così che l’aveva immaginato…Poi gli arrivò di fianco e lo guardò, il cuore le si fermò : il suo volto era attraversato da due enormi strisce rosse che lo deturpavano, restava comunque un bell’uomo, il suo viso non esprimeva nessuna emozione, impassibile, freddo la guardava.
    
    “Benvenuta” e gli porse la mano. Respirò, era bella come l'aveva vista un giorno a Milano. Ecco perché tutta questa fretta e questo alone di mistero, era rimasto ferito e sfigurato…lei lo guardò bene, fregandosene di apparire sfacciata : era lo stesso un magnifico esemplare di maschio, terribilmente virile. Lei gli strinse la mano :” Sono contenta di essere qua !”, si girarono e la cerimonia ebbe inizio.
    
    Il pranzo e i regali, il brindisi : lui non la guardava mai direttamente negli occhi, era sempre girato di sbieco come a nascondere la sua vergogna. Fu così che verso sera si ritirarono tutti, lei rimase sola ...
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