1. Come un toro


    Data: 26/11/2019, Categorie: Etero Autore: 4occhi, Fonte: Annunci69

    ... fatto..”, corse via verso casa lasciandolo col cazzo al vento, steso per terra…
    
    La sera come se niente fosse, tutto si svolse nello stesso identico modo…’che rabbia !!!’
    
    Ada non capiva perché non si ruzzolasse nel letto con lei normalmente come facevano tutti gli uomini, ma la cosa fatta in vigna gli era piaciuta e lei era consapevole che era piaciuta tanto anche a lui. Doveva parlargli, capire. Lo trovò nella segheria, sempre da solo, in pausa pranzo, “Ciao, ti ho portato da bere”, quando disattento nel guardarla si ritrovò steso sotto delle assi di legno a pancia in su, “Mario ti sei fatto male!?” , “No ma aiutami a spostarle così mi alzo” , sarà la sensazione di sentirsi trattare come un vacca della fattoria, che lei lo ignorò, anzi si approfittò della situazione.
    
    Si tolse le mutandine e si mise su di lui gli sbottonò i pantaloni, estrasse il cazzo e ci si appoggiò su.
    
    Lui si coprì la faccia con le braccia e non si mosse, Ada iniziò a sfrusciarsi, lo sentiva ferreo tra le sue labbra allargate, la sua passera si bagnava sempre di più, scivolava di più, non lo aveva mai fatto così, ma andava bene, meglio che farlo sempre come bovini. Si alzò un po’ e con la mano se lo mise dentro la fica, lo accolse lentamente, voleva godersi ogni attimo e centimetro di quel favoloso pene…”Non ti coprire..”, lui era estasiato, era impalata sul suo cazzo, “Muoviti, ti prego!” , aveva le braccia bloccate quindi cercò di muovere il bacino spingendo col sedere, lei si mosse ad ...
    ... accoglierlo e stringeva i suoi muscoli interni per sentirlo bene. Lei prese la cadenza giusta e continuò a scoparlo cavalcandolo…’più veloce, si così’, sentiva arrivare l’orgasmo, aumentò ancora e strinse ancora di più…anche lui spingeva come un forsennato…l’apice arrivò, sconquassante per entrambi. Sudati ed esausti, rimasero attaccati. Ada si alzò sentendosi le gambe bagnate, prese le assi e le spostò insieme a lui che si sedette nascondendogli il volto, tenendolo basso. Lei allungò una mano e gli accarezzò una guancia, lui trasalì e si scostò…poi per la prima volta sostenne lo sguardo di lei, fissi negli occhi dell’altro…il tempo si fermò, niente si muoveva, un silenzio assordante…”Io credo di amarti” disse Ada, poi se ne andò lasciandolo seduto per terra a pensare.
    
    Quella sera a cena lei prese una decisione. Più tardi nella camera lo aspettava, lui entrò e come da abitudine si diresse verso l’abat-jour, lei mise una mano sul pomellino per impedirgli di spegnerla.
    
    Lui la guardò in attesa, “D’ora in poi mai più luci spente, e facce nascoste. Se vorrai fare l’amore con me queste sono le condizioni, oppure vattene da qui, io non ti voglio!” , decisa lo fronteggiò.
    
    Una rabbia feroce crebbe in lui, ‘non lo voleva?’, la prese per le gambe e la buttò sul letto, le strappò la camicia e si buttò sulla sua passera. Ada lo lasciò fare sperando che si calmasse.
    
    Avido, furioso con la bocca succhiò tutto quello a cui arrivava, la aprì bene con le mani e divorò tutta la sua fica, ...