1. Lucky Man


    Data: 27/11/2019, Categorie: Etero Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti

    ... ed esplosi: non so quanti fiotti mi uscissero ma mi sembrò che non terminassero mai...Mi accorsi di avere l'inguine bagnato, temetti che il preservativo si fosse bucato ma con mia grande sorpresa vidi che il liquido era uscito da lei. Stentavo a crederlo: avevo provocato un orgasmo a una che per mestiere fingeva di arrivare e di godere... Eravamo esausti. Cercai le sue labbra per un bacio che voleva essere di ringraziamento e di soddisfazione e lei rispose subito abbracciandomi. Non so come dire ma si era creata un'alchimia, una simbiosi, un qualcosa che ci aveva fatto scopare in maniera perfetta, o quasi. Il suono del suo cellulare ci riportò alla realtà. Il tono della voce, meravigliato e poi incazzato, lo sguardo che subì la stessa trasformazione, rivelarono che qualcuno le stava chiedendo perché non fosse ancora andata dal vero Marcello. La sentii imprecare e sebbene non vada più in chiesa da quando facevo il chierichetto, udire una donna bestemmiare mi lascia sempre sbalordito. Si rivestì in fretta e furia, lanciandomi occhiate assassine e urlandomi: "Sei un gran furbo, eh? Vedrai cosa ti capita!" Cercai di calmarla, andai a prendere il portafoglio per mostrarle che non era stata mia intenzione chiavare a sbafo ma lei mi ignorò. Ancora vestita in modo approssimativo si voltò per sibilarmi una frase che era tutto un insulto: "Uno come te non se la potrà mai permettere una come me!" Uscì e non la vidi mai più. Pensavo che qualcuno sarebbe venuto a reclamare il dovuto, ...
    ... magari il suo protettore, ma non venne nessuno. La mattina dopo partii da Roma. Qualche anno dopo percorrevo la strada di campagna che portava alla vecchia casa dei miei genitori che avevo mantenuto come mio rifugio quando avevo voglia di solitudine. Era una sera nebbiosa di tardo autunno, una leggera pioggia aveva lasciato dietro di sé un velo che avvolgeva la campagna in un'atmosfera rarefatta, quasi incantata. Procedevo lentamente e fu una fortuna perché a un tratto una figura si parò davanti alla mia auto e mi costrinse a una brusca frenata. Abbassai il finestrino per urlare qualche insulto a quel genio ma la figura si avvicinò e ammutolii, prima per lo spavento, poi per la sorpresa. Era una donna di colore, dai tratti bellissimi e dal fisico imponente. "Aiutami, fammi salire!", esclamò concitata. Senza aspettare risposta si era portata dal lato del passeggero e automaticamente le aprii la portiera. Salì, si sedette e scoprì delle spettacolari gambe. "Portami via, ti prego", mi supplicò. "Sto andando a casa mia, poco lontano", risposi. "Va bene, portami dove vuoi tu. I love you." Mi stampò un bacio sulla guancia. Per la seconda volta nella vita, pensai, l'imprevisto bussava alla mia porta sotto forma di una prostituta. "Come ti chiami?", chiesi alla perla nera. "Grace, e tu?" "Marco." "You're very nice, Marco." "Perché scappi?" "No domande, ti prego, no domande. Portami a casa tua." Mi accarezzò la coscia più vicina. "Io pago tua carineria." Arrivammo davanti alla mia vecchia ...
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