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Il diario di fabietto 02: ancora una delusione
Data: 30/11/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Difficilissimo
... successo, per cui liquidai i miei amici con una scusa, fingendo di dover tornare a casa e invece con la mia bici raggiunsi la spiaggia dell'appuntamento. La legai ad un palo e poi mi incamminai verso gli ombrelloni. Lorenzo lo notai quasi subito, era in una delle prime file ad aspettarmi. Quando mi vide arrivare sorrise, forse non si aspettava davvero che andassi. Io mi ero prefissato di restare un po' sulle mie e fare il sostenuto per cui esordì con un cenno col volto, quasi a chiedergli cosa volesse. Lorenzo non ci pensò molto: “Guarda che lo so cosa vuoi da me” Quella frase mi lasciò di stucco così come il suo successivo gesto di tirarsi giù pantaloni e mutande e mettere a nudo il suo piccolo cazzo. Allargò le cosce e mi chiese, senza troppi giri di parole, se volessi scopare insieme a lui. Avevo una paura matta, dentro di me avrei voluto che Lorenzo prendesse la mia verginità, che mi facesse sentire la sua troia e mi facesse godere come immaginavo ogni giorno nelle mie lunghe masturbate solitarie. Ma allo stesso tempo ero rimasto scottato da Jacopo un anno prima. Avevo ancora in mente il suo tentativo di scoparmi durante la nottata di Ferragosto. Se ci fosse riuscito sarebbe ugualmente fuggito da me e io avrei buttato la mia prima volta con uno stronzo che voleva solo approfittarsi della mia innocenza. Lorenzo rischiava di essere la stessa cosa: aveva 23 anni, era fidanzato e con me aveva sempre avuto un atteggiamento di superiorità che mi dava ben poche garanzie. ...
... Non volevo essere la sua troietta di una sera ma nemmeno lasciarmi sfuggire quell'occasione forse irripetibile per cui decisi, dentro di me, il da farsi: lo avrei soddisfatto ma a modo mio, con la bocca, mettendo in pratica tutto quello che avevo imparato nel mese di pompini a raffica fatti a Jacopo un anno prima. Gli feci presente che ero vergine e che non intendevo cambiare il mio status quella sera, lui provò a insistere un po' ma poi, capendo che mi avrebbe solo rischiato di spaventare, si adeguò alle mie volontà. Avevo il cazzo in tiro e iniziò a segarselo mentre mi guardava, sorridendomi con uno sguardo malizioso. Io mi avvicinai lentamente, ero ancora un po' bloccato e intimorito ma lui mi prese per i fianchi e mi posizionò proprio dinanzi a lui. Con molta tranquillità mi slacciò i jeans e me li fece scendere fino alle caviglie. Io scalciai via le scarpe da tennis e mi sfilai i pantaloni, poi feci lo stesso con le mutande. Il mio cazzo era abbottatissimo, decisamente più grosso del suo nonostante la ben più giovane età. Ma questo non creò alcun disagio a Lorenzo, che me lo impugnò e iniziò a segarmelo. Iniziai a provare un piacere immenso, la sua mano me lo stringeva bene ma allo stesso tempo era morbida e delicata. Rovesciai la testa indietro e iniziai a rilassarmi, ansimai un po' tentando di trattenere il verso ma con poco successo. Poi riaprì gli occhi e concentrai lo sguardo sul suo cazzetto arrapato mentre lui era intento a segare sia il suo che il mio. Venni in ...