1. Luciana [6] - la fine


    Data: 06/11/2017, Categorie: Tradimenti Autore: foreignpress, Fonte: Annunci69

    ... perdonato. Non avevo mai visto una figura materna, in Luciana, eppure in quell’istante, nudi dentro la vasca, eravamo indubbiamente come un ragazzo e sua madre, in un gioco di sguardi che contenevano confessioni.
    
    “Chi te l’ha chiesta, questa tosatura radicale?”, mi chiese, portandosi un mio piede alle labbra.
    
    Io mentii: “Ma nessuno. L’ho fatto per te”.
    
    Luciana scosse la testa, poi si spinse verso il mio cazzo un po’ duro e cominciò a masturbarmi. Chinata verso di me, però, faceva molta fatica. Perché non si stancasse le proposi di masturbarci per conto nostro, guardandoci, e lei acconsentì. Mise una gamba sul bordo della vasca e si accarezzò dolcemente il clitoride: tra i peli scurissimi e folti, il taglio della fica risaltava in un rosso ardente. Anche io mi segai, ed eccitarmi guardandola fu molto facile: era bella, niente da dire, coi seni pesanti, i capezzoli tesi e scuri, la testa reclinata per il piacere, le dita dei piedi contratte e contorte per le fitte di godimento. Il suo orgasmo arrivò prima del mio, che dovetti stringermi i coglioni e chiudere gli occhi per sentirmi vicino a sborrare.
    
    Lì, il suo telefono suonò una prima volta.
    
    “Ci sono quasi”, le dissi, perché lo ignorasse.
    
    Lei mi fece cenno di alzarmi, ché l’avrebbe preso in bocca. Seguii il consiglio e le spinsi il pene tra le labbra, lasciando che mi accogliesse. Si impegnò in un pompino perfetto, di impegno manuale e intensi colpi di lingua, che non a caso durò meno di un minuto. Quando ...
    ... sentii che stavo per eiaculare mi spinsi fuori, ma le mani di Luciana ferme sulle mie natiche mi costrinsero a restare. Ci guardammo negli occhi e con un accenno di sorriso mi comunicò, senza parlare, che dopo tanto tempo potevo venirle in bocca. Non lo facevo dall’inizio della gravidanza, ed ero molto eccitato. Mi lasciai andare a una sborrata copiosa, accompagnata da gemiti di soddisfazione. Più di dieci fiotti di sperma caldo che Luciana provò a trattenere e poi dovette ingoiare, non senza ripulire la cappella una volta finito. Le fui molto grato. Mi chinai a baciarla ovunque, sul viso, sui seni e sulla pancia. Poi il suo cellulare squillò di nuovo, e prima che mi alzassi a prenderlo Dario ce lo portò fin dentro la vasca.
    
    Eviterò di riportare la conversazione, che fu intensa nelle emozioni ma fredda nelle parole: era il marito di Luciana, che dopo aver visto il video voleva incontrarci. Lei ci pensò un po’, poi acconsentì. Lo avremmo incontrato da lì a qualche giorno nel loro vecchio appartamento, perché Luciana non facesse troppa strada.
    
    Parte II
    
    Luciana mi aveva chiarito che non c’era il rischio di una ritorsione, per via di quel video, e io mi fidavo. Entrammo nell’appartamento e trovammo Giovanni (così si chiamava) in jeans, maglietta e scarpe da tennis. La casa era piena di pacchi, ma molto pulita.
    
    «Torno a vivere qui», ci disse, salutandoci senza troppa cordialità. «Volevo avvisarvi».
    
    Ci offrì da bere, io accettai un limoncello che versò per entrambi, poi ...
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