1. Luciana [6] - la fine


    Data: 06/11/2017, Categorie: Tradimenti Autore: foreignpress, Fonte: Annunci69

    ... ci invitò a sederci. Cominciai a provare un lieve imbarazzo, ma non mi andava di mostrarlo: quel video non voleva essere una cattiveria ma una nostra perversione; speravo che lo capisse e che andasse oltre. Luciana, se anche era emozionata, non lo dava a vedere. Non aveva mai smesso di parlarmi bene di suo marito, e un paio di volte l’avevo trovata a piangere mentre scorreva foto sul cellulare. Anche in quel caso avevo accuratamente evitato di indagare.
    
    «Vi dico subito che il video è stato una stronzata. Potrei metterlo su internet, girarlo a qualcuno. Potevo anche impazzire e distruggervi la macchina.»
    
    «Non sei il tipo», disse lei.
    
    «No, infatti», rispose lui, sorseggiando il limoncello. «Come va tra voi?»
    
    «Giovanni, non ho intenzione di parlare di questo».
    
    Infatti, pensai io. Come andava tra noi? Dovevo chiedermelo?
    
    «La gravidanza?»
    
    «Molto bene, grazie».
    
    «Che mese? Settimo?»
    
    «Nono, Giovanni. Si vede, lo sai benissimo».
    
    Osservavo il marito di Luciana. Era un uomo molto bello, dignitoso. Aveva occhi piccoli e non troppi capelli, ma un fisico con cui il mio non poteva reggere confronti: muscoli ben distribuiti, tanto per cominciare, e non un filo di grasso. Cosa ci trovava, Luciana, in me?
    
    Giovanni finì il suo limoncello, poi si sporse e cominciò a parlare.
    
    «Ascoltatemi bene. Il video non lo pubblico, non lo diffondo e non lo userò neanche in tribunale, per il divorzio».
    
    Alla parola “divorzio” Luciana deglutì. Giovanni se ne accorse, ...
    ... quindi continuò a parlare.
    
    «Però voglio una cosa in cambio. E non azzardatevi a chiamarlo ricatto, perché sei liberissima di non acconsentire».
    
    Io e Luciana ci guardammo.
    
    «Cosa?», chiesi.
    
    «Che mi faccia quello che ha fatto a te, e che tu ci guardi. Che, prima di tenertela, provi quello che ho provato io. Poi fate il cazzo che vi pare».
    
    Ci prendemmo qualche secondo, poi Luciana rispose «Cioè mi vuoi scopare per un’ultima volta, mentre lui ci guarda».
    
    «Sì».
    
    «Per me va bene», dissi. A bruciapelo, così, senza pensarci. Luciana mi guardò, lui sorrise.
    
    «Luciana? Il ragazzo è d’accordo».
    
    Luciana scosse la testa e, repentinamente, si alzò. Provai a seguirla, ma si chiuse una porta alle spalle e vi restò dietro per un tempo molto lungo. Temetti che stesse male, che si fosse offesa, che stesse piangendo. Volevo raggiungerla, ma mi sentivo un’idiota all’idea di bussare disperato ad una porta sconosciuta, peraltro in casa di quell’uomo. Stavo per decidermi quando la porta si aprì e Luciana ne uscì nuda e – lo aveva fatto a casa, prima di venire? – col pelo della fica accuratamente accorciato. Bellissima.
    
    Giovanni rise di gusto, e si posizionò più comodo sul divano. Luciana, invece, si inginocchiò con un po’ di fatica. Potevo vedere il suo culo schiuso contro di me, e le piante dei piedi vagamente arrossate.
    
    «Vuoi che ti faccia quello che faccio a lui?»
    
    «Sì».
    
    «Bene», rispose lei, come fosse una sfida.
    
    Cominciò a slacciargli i pantaloni, e poi le ...
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