1. L'annuncio del nonno


    Data: 03/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Raccontando

    ... di andare a riposare nella camera che, nelle estati della mia infanzia, era stata mia e di Giovanni. Mi recai in stanza. Non sto qui a raccontare le emozioni che provai nel rivedere quell’ambiente che era rimasto praticamente immutato. Mi sembrava di sentire gli odori del mio passato, le grida di tutti i cugini che correvano nell’orto. Ma erano solo ricordi. Un po’ malinconico mi stesi sul letto, separato da quello che era appartenuto a Giovanni da un semplice comodino in legno. Pensai alle mie prime esperienze con lui, a come mi batteva forte il cuore quando pian piano si spogliava, quando – guardandomi col sorriso – mi portava la mano sul suo cazzo già duro e mi accompagnava nel movimento della sega per poi lasciarmi proseguire da solo. Ricordai il suo ventre piatto, i suoi pettorali appena pronunciati e la leggera peluria che dal petto proseguiva fino all’inguine. Mi sembrò di rivivere quella voglia di dargli dei baci sulla sua pancia, sulla sua cappella. Mi eccitai ricordando il suo corpo steso sul mio, il suo odore, le gocce del suo sudore che cadevano sul mio viso mentre simulavamo una scopata. E che dire di quella sensazione di estasi quando veniva? La sua sborra calda tra le gambe o sulle chiappe mi riempiva di felicità.
    
    Cominciai a toccarmi, fortunatamente da sopra i jeans. Poi, improvvisamente, la porta si spalancò facendo balzare me sul letto e il mio cuore fuori dal corpo.
    
    «Stronzo di un cuginetto non hai neanche aspettato che arrivassi?» Giovanni era ...
    ... arrivato.
    
    Come possono una decina d’anni trasformare così una persona? Non era più il mio cugino più grande, era un uomo. La crescita lo aveva reso più bello, più maschio, più desiderabile. Aveva la barba incolta e la camicia aperta sul petto lasciava intravvedere un folto pelo, così lontano da quel leggero strato che aveva da ragazzo. Alto e possente, aveva una leggera e quasi invisibile pancetta che lo rendeva ancora più sexy. Restai senza parole. Fu forse una mia impressione ma sembrava che Giovanni puntò il suo sguardo dritto dritto sul mio cazzo. Per fortuna, sedendomi sul letto riuscii a nascondere tutto. Si avvicinò e mi abbracciò. Ricambiai il suo abbraccio attardandomi su quelle spalle così possenti e gustando il suo profumo; quello no, non era cambiato. Insieme a lui erano arrivati i miei genitori e i suoi e dopo qualche chiacchiera sulle imminenti nozze del nonno, Giovanni disse che avrebbe voluto riposarsi a causa del viaggio.
    
    «Dai riposate» disse mia zia «anche se sono sicura che avrete un sacco di cose da raccontarvi», e chiuse la porta. Finalmente soli, come oltre dieci anni prima. Il cuore mi batteva forte, ma cercai di riportare tutto ad un livello di normalità. Non dovevo lasciarmi trasportare dalla libidine, ma per un porcellino come me era davvero difficile.
    
    Giovanni si alzò e chiuse la porta a chiave. Il gesto era assai eloquente, ma, ancora una volta, mi intestardii a non sprofondare nel pozzo delle false illusioni.
    
    Si distese sul letto con le mani ...
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