1. L'annuncio del nonno


    Data: 03/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Raccontando

    ... tollerato che venisse nelle mutande. Sbottonai il pantalone, abbassai la cerniera e portai tutto giù. Vidi finalmente le sue gambe muscolose e pelose e un boxer diventato troppo aderente per contenere un cazzo che reclamava libertà. Sollevai la camicia e notai la sua pancia pelosa e la cappellona violacea che aveva sradicato le ultime resistenze delle sue mutande. Ora ne ero sicuro. Giovanni aveva almeno 20 cm di minchia. E non era tanto la lunghezza ad infoiarmi, quanto piuttosto il suo spessore. Già lo immaginavo nel mio culo, ma non avevo fretta, c’erano più di due lustri da recuperare. Baciai la sua pancia, leccai intorno all’ombelico e poi, lentamente, scesi sulla sua succosa cappella che faceva capolino da quell’elastico così stretto. La baciai. Per qualche istante volli ricordargli i tempi passati, il punto in cui ci eravamo fermati, per poi fargli capire cosa si era perso in tutti quegli anni. Il suo respiro era sempre più pesante, sembrava già cotto e pronto ad esplodere. Non potevo permetterlo. Staccai le mia labbra dal suo glande e mi sollevai all’altezza del suo volto. Com’era bello, com’era maschio. Lo sentivo fremere.
    
    «Allora ricordi questi baci? Li do come quando ero più piccolo?»
    
    «No», rispose quasi ansimando, «sei diventato più bravo, ma non mi dire che sai fare solo questo».
    
    Lo fissai intensamente e mi venne in testa di baciarlo. Forse mi avrebbe respinto, forse voleva solo qualche servizietto nelle parti basse. Ma valeva la pena tentare. Lo baciai. ...
    ... Rimase sorpreso, lo avvertii. Ma subito dopo chiuse gli occhi, aprì la bocca e lasciò che la mia lingua entrasse e si avvinghiasse alla sua. Assaporai la sua saliva, le sue labbra carnose erano incollate alle mie. Limonammo per tanto tempo con una foga da veri maiali. Decisi che era giunto il momento di fargli conoscere le mie abilità. Cominciai a baciarlo sotto il mento, scesi giù sul collo e giunsi sul petto. Ad ogni bacio aprivo la camicia sbottonandolo, un bottone alla volta. Facevo sprofondare le mie labbra sul suo pelo, la sua pelle profumava di maschio. Quando la camicia fu totalmente aperta lavorai di lingua, percorrendo ogni centimetro del corpo, attardandomi sui suoi capezzoli e sul suo ombelico. Il suo cazzo ormai era quasi fuori per metà, ma ancora non era giunto il suo momento. Risalii con la punta della lingua tra i suoi pettorali, segnai il loro perimetro e leccavo i capezzoli mordendoli con le labbra. Tornai di nuovo nella zona bassa, mi soffermai sull’inguine, tirando dolcemente i peli pubici con la bocca. Il suo respiro era veloce e con le mani, adesso, spingeva la mia testa giù. Decisi di accontentarlo. Gli abbassai i boxer grigi e il suo cazzo salì su, dritto e potente. Avevo di fronte a me un obelisco di carne pulsante. Aprii la mia bocca e ingoiai la sua cappella, ma non andai ancora oltre. La succhiavo con avidità e con la mia lingua gli stuzzicavo il buchetto. Afferrai il cazzo con due mani e, mentre mi dedicavo a quel glande saporito, facevo su e giù ...
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