Il collare - Cap.7
Data: 04/12/2019,
Categorie:
Zoofilia
Autore: SBD, Fonte: EroticiRacconti
... eredità? Non sapevo nulla di una cosa del genere ..." "Per esperienza, le dico che queste cose di solito vengono tenute nascoste dalle persone... Suo marito le ha lasciato un eredità, Laura. L'importo preciso non lo conosco nemmeno io, è bloccata in una banca Svizzera, bisognerà fissare un appuntamento e produrre tutta una serie di documenti, tra i quali un certificato medico che spieghi le condizioni di suo marito ... A tal proposito, sono irreversibili?" "N-No... voglio dire ... non lo so... In Svizzera dice?" "Esatto. Per conoscere e sbloccare la cifra dovremo recarci personalmente li, io e lei, una volta raccolti tutti i documenti necessari..." Laura si sedette, la notizia pareva averla scossa parecchio. Mi sedetti accanto a lei e le presi la mano, approfittando di quel momentaneo scoramento. Che strano che era tenerla tra quelle dita sottili. Si riscosse, imbarazzata da quel contatto inopportuno. "Va bene, ho capito... possiamo risentirci per definire i dettagli? Ora dovrei proprio scappare..." "Ma certo, la chiamo domani se crede..." Laura era già diretta alla porta per sollecitarmi. Stavo per congedarmi, quando colsi con la coda dell'occhio una scena curiosa attraverso il corridoio. Mia figlia Michela, seduta al tavolo della cucina, china su di un libro, e Nerone sotto il tavolo, il muso infilato tra le gambe, parzialmente coperto dalla tovaglia. A guardarla poteva sembrare che stesse semplicemente studiando, facendo più attenzione si poteva fare caso a come fosse ...
... seduta sul bordo della sedia, a come grattasse la testa del cane con la mano sinistra, quasi a tenerlo fra le sue cosce, aperte a sufficienza da rendere quella posizione innaturale, e a come l'animale si muovesse ritmicamente, quasi che stesse provando a leccarla attraverso la stoffa della tuta che indossava. "Prima che io vada via però, Laura, mi deve scusare, ma c'è una questione che devo rettificare subito..." "Sarebbe?" "Ho visto che possedete un cane, ho paura di doverlo portare via con me..." Mia moglie mi guardò sorpesa inarcando un sopracciglio. Abbozzai un sorriso. Poi mi lanciai in un'improbabile, improvvisata spiegazione del fatto che le ultime direttive in materia di assistenza dei malati a domicilio, non prevedessero la presenza di animali in casa, anzi la proibissero espressamente, assicurandole poi che mi sarei occupato io stesso del cane fin quando non avessimo concordato una soluzione più soddisfacente a lungo termine. Fù un grosso rischio, non era una cosa che avevo pianificato e per un istante sembrò far vacillare tutto il complesso castello di bugie che avevo propinato a mia moglie. Tuttavia Laura acconsentì. Non potei fare a meno di domandarmi se c'entrasse l'essersi ricordata di quell'episodio nel bagno con quella sua rapida decisione. I mei figli, Michela in particolare, furono distrutti dalla cosa e ciò mi convinse ancor di più di aver fatto la cosa giusta. Non potevo lasciare che la mia bambina continuasse la sua malsana relazione con quell'animale, ...