1. Donatella cap.8 - Le telefonate con Gabriella


    Data: 05/12/2019, Categorie: Feticismo Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    Nei successivi incontri con Donatella ebbi qualche difficoltà a mantenere un comportamento normale. Lei ovviamente non si accorse di nulla, ma io continuai a pensare a quanto era accaduto con sua figlia. Mi sentivo in qualche modo più in colpa nei suoi confronti che nei confronti di mia moglie che era doppiamente cornuta. Pensavo che una situazione del genere non fosse accaduta a molte persone ed in qualche modo mi sentivo originale e particolare. Nelle settimane successive ci accoppiammo in casa sua, senza tornare all'albergo. A me la cosa non spiaceva. Era comodo e non costava nulla. I momenti che trascorrevo con Donatella erano piacevoli ed in qualche modo erano “nostri”. Gabriella non si fece sentire per un po' e tornò alla carica solo quando le comunicai che saremmo tornati all'albergo. “Sai che spesso penso di fare una comparsata e magari farci una scopata a tre?”, mi disse un giorno. “Stai scherzando, spero”. “No. Non sto scherzando. Non lo faccio solo perché non so come reagirebbe mia madre. A te piacerebbe?”. A me sarebbe piaciuto, non lo negai. Ma decisi di essere evasivo e di non ammetterlo. “Non saprei come comportarmi, quindi direi di no”. “Invece ti piacerebbe. Mia madre ti piace ed è la tua amante. Quello che hai fatto con me ti è piaciuto. Ciò significa che l'unione delle due cose ti piacerebbe un sacco. Quello che rimane l'unico problema è come dovremmo gestire io e mia madre la questione. Comunque ci penserò e poi ti dirò il da farsi. Comunque, che avete ...
    ... fatto oggi?”. Voleva sempre sapere cosa fosse accaduto ed allora glielo raccontai. Ero andato da sua madre alle 14 e ci eravamo bevuti un caffè, ma la situazione si era immediatamente accesa ed avevamo scopato quasi subito, direttamente in cucina, senza spostarci in nessuna altra stanza. “L'hai scopata forte, vero? Raccontami”. Era vero. Donatella si era presentata con un abito, chiuso davanti e sotto ad esso indossava solo della autoreggenti color carne e dei sandali con la zeppa. Dopo al caffè si era appoggiata contro alla cucina ed aprendo il vestito, che teneva chiuso con una cintura, mi aveva detto:”Leccami, ti prego. Non vedo l'ora”. Io mi ero inginocchiato davanti a lei ed avevo affondato il volto contro al suo sesso, peloso ma depilato con cura, inserendo la lingua tra le sue pieghe. L'avevo leccata per un po' incurante dei suoi succhi vaginali che scorrevano copiosi lungo le mie guance. “È venuta una prima volta lì in piedi, in cucina” raccontai a Gabriella “A quel punto mi sono alzato e mi sono abbassato i pantaloni. Ero già eccitato e non c'era bisogno di nessun aiuto da parte sua. Mi sono abbassato leggermente e l'ho presa lì in cucina, restando in piedi davanti a lei”. “Sai che mi sto eccitando? Continua”, mi disse lei. “Tua madre era super eccitata, allora l'ho fatta sedere sul bordo della cucina e lei si è appoggiata indietro sui gomiti. A quel punto le ho sollevato le gambe ed ho continuato a pomparla forte mentre lei mi incitava a spingere ed a spingere sempre ...
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