1. Transinferno


    Data: 06/12/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Trans Autore: UnoSguardonelBuiodellaNotte

    ... a un fungo sferico. Si, forse era quello: simbolo di virilità, di potere��vuoi il cellulare?� ammiccò lei cominciando a segarsi. �devi guadagnartelo, bela puttanela.� aggiunse indicandomi il cazzo col dito indice della mano in cui teneva il cell.;�avanti.� continuò invitandomi chiaramente a inginocchiarmi dinanzi a lei.�no.� sussurrai cercando di oppormi ma, inspiegabilmente, la mia mano aveva mollato il bastone.Lei si alzò di scatto, mi afferrò per una mano, e mi tirò giù, in ginocchio, dinanzi alla verga pulsante.Il mio sguardo era basso. Avvertivo milioni di farfalle nello stomaco e una sensazione di stupore, di dolore diffuso al petto. La mente era vuota, quasi fossi ubriaco; poi, con sorpresa, mi accorsi che, dentro ai pantaloni, anche il mio cazzo era duro e tirato.Lei allungò la mano col cellulare, toccandomi il cazzo sotto la stoffa. Volevo prendere il telefono con uno scatto e fuggire, ma il corpo non obbedì al comando della mente e rimasi in ginocchio, sconfitto.Cosa mi stava accadendo?�ammore, fai il tuo dovere e ti darò il cellulare per chiamare la tua erragassa.� promise mentre, con la mano ormai libera, mi prendeva la testa spingendomi sul membro.Mi trovai con la canna del cazzo schiacciata sulle labbra senza sapere cosa fare.�lecca.� mi aiutò lei.Tirai fuori la lingua chiudendo gli occhi. Mi faceva schifo quell�arnese. Puzzava di piscio e sborra�Eppure aprii la bocca e cominciai a ...
    ... leccarne la carne scura.Lei mi spinse la testa giù fino alle palle, e mi trovai in bocca lo scroto perfettamente depilato. In realtà non ero io a leccare: io avevo solo la lingua fuori dalla bocca, ed era lei a spingermi la testa su e giù, da un lato all�altro, finché le sue palle non furono umide al punto giusto; quindi mi fece staccare dal cazzo mentre un filo di bava legava la mia lingua ai suoi grossi testicoli, mi fissò in volto per un momento con uno sguardo pieno di dominio e lussuria, poi mi costrinse con forza a calare la bocca sulla cappella nuda.Cercai di oppormi ma fu inutile. Desistetti quasi subito e accolsi il primo cazzo nella mia gola vergine.Facevo fatica a farlo entrare tutto, mi strozzò quasi con due o tre affondi potenti, tenendomi per i capelli, quindi, come la volta precedente, scaricò la sua sborra dentro di me, stavolta nella gola.�engoia.� ordinò tenendomi la testa con le mani.Non avevo la forza di oppormi: il sapore, l�odore, erano orrendi. La situazione era spaventosa. Ingoiai i 5-6 spruzzi di sborra densa, quasi solida, cercando di farli sparire quanto prima dalle mie labbra.Ingoiai quasi tutto.Restammo così per alcuni minuti finché lei mi staccò dal cazzo moscio che tenevo ancora in bocca, assolutamente annichilito. Mi staccò e, felice come non mai, si chinò a darmi un dolcissimo bacio.Ne sono sicuro: fu lì che mi innamorai di Cassio, Claudio Armando Herrera Hernandez, classe 1980. 
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