1. Mirela, tacchi e piedi - cap.1 (l'approccio)


    Data: 07/12/2019, Categorie: Feticismo Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    ... modo, io in quello opposto. Nella sua metà di constatazione aveva già barrato la casella in cui sosteneva di urtare un veicolo fermo, ma sul disegno non ne volle sapere. Poiché lo avevo già rappresentato, le disse cercando di essere paziente, che avremmo dovuto ricompilare il formulario da capo, ma ella non ne volle sapere. Io insistetti. Fu quando lei disse che non aveva alcuna intenzione di farsi mettere sotto su questa cosa che io decisi di provocarla e le dissi:”E su quali invece lo faresti?!?!”. Fu quella domanda a cambiare il verso della nostra giornata. Era strano come una semplice conversazione poteva far deviare delle persone dalla loro tranquilla vita quotidiana. Mirela si era appena appoggiata all'indietro sullo schienale ed aveva accavallato le gambe in un modo molto sensuale. Mi guardava fisso, quasi scrutandomi mentre decideva quale sarebbe stata la mossa giusta da fare. Era decisa a mantenere la propria posizione riguardo allo schemino, ma quella domanda ruppe in lei qualcosa. Lo vidi dalla sua espressione, dalle sue gote che si arrossarono leggermente e dalla sua lingua che, prima di parlare, si umettò le labbra. Aprì un cassetto con la mano destra e ne estrasse un nuovo modulo di constatazione. Me lo porse, con la solita aria scocciata e mi disse:”Adesso fai il disegno come voglio io!”. “Altrimenti?”, le chiese provocandola ma sapendo di aver colpito nel segno. “Dalla tua domanda precedente penso sia meglio che tu segua il mio consiglio”, mi rispose con un ...
    ... sorriso malizioso. Lo feci in un attimo, mentre ella si alzò e venne dal mio lato della scrivania. Percepii il suo profumo e sentii la sua presenza, alla mia sinistra. Poggiò la sua mano sulla mia spalla e poi risalì lentamente carezzandomi la nuca. Infine si piegò leggermente in avanti per osservare il mio disegno che avevo eseguito perfettamente, come da lei richiesto. “Bravo. Hai fatto la scelta giusta”, mi disse passando lentamente le dita tra i miei capelli che a quel tempo tenevo lunghi sopra le orecchie. Abbassai lo sguardo ed osservai i suoi piedi e le sue scarpe, provando immediatamente il desiderio di possederla. “Grazie”, risposi e poi aggiunsi “E complimenti anche te per le scarpe, sai sempre scegliere dei bellissimi modelli”. “Ti piacciono?” mi chiese puntando il tacco destro nel tappeto e roteando poi il piede. “Altroché”, le risposi. “Anche tu mi piaci”, mi disse spiazzandomi leggermente “però non mi sei simpatico”. “Nemmeno tu lo sei”, le risposi. Poi allungai la mano sinistra infilandola tra le sue gambe, alla altezza del ginocchio. Lei era ancora alzata vicino a me ed io seduto sulla sedia. Lentamente risalii lungo il suo interno coscia. Era calda, liscia e tonica. Lentamente, senza che lei facesse alcuna opposizione, superai l'elastico della autoreggente e scoprii la sua pelle liscia. Da lì raggiunsi il pizzo del suo slip sotto al quale percepii la presenza del suo pelo pubico. “Lo so. Me lo dicono in molti”, mi rispose lasciandomi fare “ma in queste cose non ...
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