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Vita di un trans
Data: 09/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano
(Racconto n. 92) Ero molto indaffarata in casa quel giorno. Volevo preparare una bella sorpresa per il mio uomo quando sarebbe tornato dal lavoro. Avevo spicciato e pulito per bene tutto il giorno e preparavo una cenetta coi fiocchi. Dopo avrei fatto una bella doccia rinfrescante e lo avrei aspettato con addosso solo un’arrapante biancheria intima. Dimenticavo. Mi chiamo (o meglio mi faccio chiamare) Valentina. Non sono particolarmente bello e (ahimé) non particolarmente effemminato, ma sono piccolino, tanto da fare tenerezza, e non vi dico quanto questo ecciti gli uomini che mi hanno scopato. Alcuni anni prima ero ancora molto giovane e vergine ma sapevo quali erano le mie scelte ed i miei desideri. Mi sentivo donna e cercavo un uomo che mi proteggesse, che mi amasse. Frequentavo amici gay ma nessuno di loro mi stimolava: erano niente di più che amici. Accadde che un’estate, sulla spiaggia del Buco (vicino Roma), dove ci si ritrovava tutti, conobbi un ragazzo ai miei occhi molto bello, più grande di me di una decina d’anni. Mi attraeva molto e cercavo di farglielo capire ogni volta che ci incontravamo. Lo aveva capito benissimo ma ero io a non essere di suo pieno gradimento. Così, un giorno, al momento di rientrare in città, gli dissi che gli amici che mi avevano portato lì avevano altri programmi, mentre io avrei voluto tornare a casa (non ho mai avuto la macchina). Gli chiesi se poteva darmi un passaggio. Fu un po’ titubante perché sapeva dove sarei voluto ...
... arrivare, ma poi accettò. Aveva una bellissima macchina sportiva, comoda e spaziosa. Lungo la strada gli misi una mano sulla coscia e gli dissi chiaramente che volevo fare l’amore con lui. Insistei tanto che, alla fine, lo convinsi. Ci fermammo in una piccola traversa di campagna, passammo sul sedile posteriore e li mi scopò in maniera favolosa. Me ne innamorai ancora di più ma lui non volle impegnarsi. Gli dissi che per me era stata la prima volta, ma lui non mi credette per quanto era stato facile fottermi il culetto e con quale trasporto mi ero lasciato andare. Effetto del desiderio che avevo di lui. Ci incontrammo altre volte in spiaggia ma non si andò più oltre. Dopo pochi anni, partecipando ad una grande tavolata di froci in una trattoria romana, con una comitiva nella quale non tutti si conoscevano, misi subito gli occhi su un bell’uomo che era dalla parte opposta del tavolo. Non li staccai mai da lui. Mi piaceva veramente tanto, così alla fine lo avvicinai per abbordarlo. Lui mi guardò e, con un sorriso, mi disse: “Non ti ricordi di me? Eppure dicesti che ero stato il tuo primo uomo!”. Improvvisamente mi tornò in mente, mi illuminai in volto e pronunciai il suo nome, dimostrandogli che non mi ero dimenticato, anche se non lo avevo riconosciuto. Fui felicissimo di rivederlo. Lo abbracciai ma in quel tempo avevo un flirt, che si dimostrò molto breve, sicché tutto finì di nuovo lì. Quando lo avevo conosciuto avevo appena 17 anni. Fu poco dopo che mio padre seppe della ...