Coast to coast p.2 - i bikers
Data: 09/12/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: maialazzo
La prima settimana negli States é stata fantastica! Dopo un paio di giorni a NYC ci siamo spostati a Philadelphia, Detroit e Chicago, una tappa al giorno muovendoci con i bus della Greyhound. Abbiamo viaggiato quasi sempre di notte, risparmiando così tempo e denaro, ma questo ci ha impedito di dedicarci a noi stessi come avremmo voluto. In realtà un paio di scopate serie ce le siamo fatte e Francesco si é dimostrato assolutamente all'altezza come sempre, però in luna di miele speravo di poter scopare di più, molto di più!
Comunque adesso comincia la vera avventura; addentrarci fra gli stati centrali sulla mitica Route 66. Ancora a Chicago meditiamo su quale mezzo utilizzare, se noleggiare un'auto o ancora con i pullman, ma io mi sono rotta delle interminabili ore su quegli angusti sedili. Siamo in uno di quei locali rustici da motociclisti dove si mangiano i tipici hamburger enormi e le costine sugose ed infatti ci sono ache un paio di gruppi di bikers, con gli immancabili giubbotti di jeans o in pelle, i teschi disegnati e tatuati, e le barbe incolte e le pance da bevitori incalliti. Mentre sono in coda per riempirmi di nuovo il bicchiere di aranciata mi sento palpare una chiappa con decisione; da quando siamo arrivati indosso praticamente solo mini pantaloncini aderenti o minigonne, perché fa davvero caldo. Anche oggi infatti ho un mini (davvero mini) in jeans, così la mano finisce metà sulla gonna e metà direttamente sulla chiappa. Mi giro di scatto, imbruttita, e ...
... indico al motociclista che ho dietro il mio anello nuziale; lui si scusa subito e dice che aveva frainteso. Da qui iniziamo a parlare e gli racconto del nostro viaggio; lui ci invita a mangiare con il suo gruppo, i Bears Bikers. Anche Francesco é entusiasta di conoscere dei tipici motociclisti americani, così mangiamo i nostri hamburger con loro che, una volta entrati in confidenza, si dicono disponibili ad accompagnarci fino a Union, un bel pezzo! Accettiamo senza remore di vivere una vera avventura americana e, una volta usciti ci troviamo di fronte alle dodici Harley del gruppo. Sono stranissime, super accessoriate, tirate a lucido con cromature abbaglianti, ma soprattutto con forme elaborate delle selle, dei serbatoi e dei manubri; non avevamo mai visto moto simili e ne restiamo affascinati.
Io sarò il passeggero di Billy Bull, un omone con lunga barba rossa (con ancora residui di cibo dopo l'abbuffata di carne), una bandana nera con teschi sulla testa e due braccia muscolose piene di tatuaggi di croci, volti di donne e altro; tutti esultano e fanno battute che non capiamo bene riferendosi alla sua moto come alla "Fucketeer". Francesco vedo che prende posto sul sellino di un altro biker e si avviano.
Mentre faccio per salire dietro a Billy Bull, lui mi prende la mano e mi fa sedere davanti a lui "Così sei più sicura" mi dice. Accomodandomi la mini mi sale praticamente fino in vita e noto che il serbatoio termina con una protuberanza che sporge sulla sella, mentre più ...