Regalo di natale di un trasportatore di carbone - 3
Data: 07/11/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
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Prima di tutto, lasciate che vi dica una cosa: che stare in una capanna del West-Virginia è come stare nel cuore stesso dell’inverno! Ci fa freddo… tanto freddo! E non solo: è qui che si possono imparare i diversi modi per stare al caldo. Durran, ad esempio, aveva il suo “scaldaletto”! Il quale fece la sua comparsa giusto in quel momento.
“Ciao, ragazzo.”, disse.
Il suo nome era Rich ed era uno di quegli stalloni, che vivono nelle isolate regioni boschive, gran cacciatore e bevitore di rum. Anche lui si vedeva subito che aveva un bel salsicciotto. Appena entrò dalla porta con passo pesante, io saltai su per la sorpresa, non certo per la paura, visto che avevo Durran vicino.
“Questo è Rich, - mi fece Durran – io e lui andiamo a caccia di pellicce.”
E a proposito di pellicce, ecco appunto quello che era Rich: allorché si tolse la giacca, infatti, e si sfilò la maglietta e i jeans, vidi che era tutto ricoperto di peli dalla testa ai piedi! Qualcosa… non appena saltò sul letto assieme a noi, qualcosa mi disse che la mattina dopo non sarei stato tutto d’un pezzo! Ma non mi preoccupai.
“Tu e io non siamo stati presentati nel modo giusto, - esordì col suo accento strascicato del West-Virginia – ecco.”, e saltò in ginocchio di fronte a me, proiettandomi contro, dai suoi fianchi pelosi, un cazzo mostruoso, quasi delle dimensioni di quello di Durran.
A partire dal collo e venendo in giù, l’uccello era l’unica cosa che non fosse pelosa: era un palo nudo, ...
... rossastro e pulsante, con una cappella enorme, rotonda all’estremità e destinata inevitabilmente a bagnarmi la bocca.
Allora mi lasciai andare, la spalancai più che potei e risucchiai giù nella gola quel nerchio colossale.
“Uhhh, sì.”, grugnì lui e io mi sentii addosso uno strano fremito selvaggio: stavo succhiando uno dei maschi delle colline!
Bene, vedere che facevo un pompino al suo scaldaletto non lasciò Durran senza idee su cosa fare: mi posizionò sul letto alla pecorina e, mentre trangugiavo e slurpavo il pisellone di Rich, sentii il grosso pomello del suo batacchio premermi giusto sul buco del culo.
“Annnnghhhh!”, grugnii.
Non so cosa volessi dire, ma ero spaventato, anche se con lui già lo avevo fatto prima: aveva un cazzo talmente grosso, che faceva davvero male. Se non fosse stato un tale accidenti di stallone e non avessi goduto così tanto mentre mi inculava, non so cosa avrei fatto adesso. Ma stando così le cose, il fatto di avere a disposizione due dei più bollenti maschi che avessi mai visto, mi eccitava talmente tanto, che avrei lasciato che mi scopasse perfino King Kong, figuriamoci un altro essere umano, sia pure dotato quasi allo stesso livello dello scimmione.
Componemmo così un trio davvero scatenato, mentre l’antiquato letto in legno di pino scricchiolava avanti e indietro, con noi che formavamo solchi nella coperta patchwork. Ad ogni colpo dei fianchi, Durran mi spingeva in avanti contro l’enorme uccello di Rich, e quando si ritraeva, ...