1. Regalo di natale di un trasportatore di carbone - 3


    Data: 07/11/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... volte da Durran, una delle quali da dietro: adesso potei di nuovo vedere il volto dell’uomo che prendeva possesso di me. E la vista mi piaceva.
    
    Carsey si posizionò in mezzo alle mie gambe legate e il suo lungo cazzo bollente mi sondò il culo già trapanato. L’espressione del suo volto, quando portò a termine la penetrazione, era al di là di ogni descrizione: pareva l’incrocio tra un angelo che vola in paradiso e un diavolo che scende all’inferno. E io stesso mi sentivo un po’ diabolico!
    
    L’uccello di Carsey non era esattamente l’affare più adatto a inserirsi nel mio culo, ma nello stato di eccitazione in cui mi trovavo, ero contento di fargli comunque un favore. Lui mi scivolò dritto dentro, visto che il passaggio era ormai ben lubrificato da quanto ci aveva versato in precedenza il suo amico Durran. E senza ulteriori indugi, iniziò l’eterno ritmo della chiavata: dentro, fuori, dentro, fuori… era come il più basilare battito della creazione.
    
    Questo fu tutto quello che riuscii a cogliere della tecnica di Carsey, perché qualcuno mi afferrò per i capelli, mi rovesciò indietro la testa e, prima che mi rendessi conto di cosa stava accadendo, una cappella calda, che sbavava colate incandescenti di presborra, mi premette sulle labbra e io capii che mi aspettava un lavoretto che per un po’ mi avrebbe impedito di parlare.
    
    Mentre quel cazzo mi scivolava in bocca, io guardai in su, lungo il torace muscoloso per vedere chi era che me lo stava facendo: era Rich! Lo trangugiai ...
    ... meglio che potei, ma anche lui mi aiutò, visto che amava la Gola Profonda.
    
    A questo punto, mi chiesi cosa avrebbe suggerito a Durran di fare la Natura: fra tutti, non era certo lui che se ne sarebbe rimasto in disparte, quando c’era da fottere! E infatti, non rimase in disparte.
    
    Sentii infatti le possenti gambe di Durran posizionarsi a cavalcioni sul mio petto.
    
    “Ora, ragazzo mio, - borbottò – fammi vedere cosa sai fare per me.”, e sentii che mi sfregava sullo sterno il suo cazzone.
    
    Lo fecero! Riuscirono a scoparmi tutti e tre contemporaneamente! Ero così eccitato, così caldo, così sudato, che a stento mi rendevo conto di cosa stesse succedendo. Ero quasi per perdere i sensi per la smania che avevo io stesso di chiavare.
    
    E’ vero: se avessi potuto sciogliermi, giuro che mi sarei scopato uno di quei maschioni in meno di un secondo! Avevo una tale fregola addosso, che sarebbero stati costretti a trattenermi con la forza dal saltargli addosso! Ma non ne avevo alcuna possibilità.
    
    L’enorme cazzo untuoso di Durran mi sfregava contro il petto e lui, afferratomi, mi piantò le dita fra le costole, accentuando con il dolore della stretta l’elettrizzante corsa verso il cielo, dove quei cazzi mi stavano facendo volare.
    
    Sentendo le sue cosce pelose stringermi alla vita, i suoi coglioni sollecitarmi la pelle e quel mastodontico arnese che con i suoi movimenti mi creava un altro punto di dolore sul petto, io rimasi senza fiato e quasi soffocai per lo smisurato batacchio, ...