1. La terapia.


    Data: 12/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: GSAwNSA77

    “Come si sente?” mi chiese seduto sulla comoda poltrona in pelle dall’altra parte della scrivania. “Diciamo che tutto sommato va meglio. Sul lavoro non posso lamentarmi, è un periodo tranquillo, e a casa è da un po’ che non litigo più con mia moglie” risposi con ostentata soddisfazione. “Prende ancora le pillole?” mi chiese indicando il flaconcino vuoto per metà che un attimo prima avevo appoggiato sul suo tavolo. “No, ho smesso una settimana fa. Mi causavano problemi con l’erezione” dissi imbarazzato mentre lui prendeva appunti sul suo taccuino. “Brutta cosa…” disse per sdrammatizzare “Comunque ha fatto bene a smettere. Una buona e attiva vita sessuale è una parte importante della terapia.” sentenziò.
    
    Mi piaceva il mio terapeuta, molto professionale, una persona elegante e distinta, sui cinquant’anni portati benissimo. Quel giorno indossava una camicia blu scura a maniche lunghe, che risaltava i suoi capelli brizzolati e la barbetta sale e pepe, una cravatta ancora più scura e dei pantaloni eleganti molto aderenti. Gli calzavano su misura e lasciavano intuire la forma delle gambe muscolose e la virilità tra le cosce, su cui mi cadeva l’occhio di tanto in tanto. Di quell'uomo oltre alla bellezza ammiravo la professionalità, la passione che metteva nel suo lavoro. Mi trovavo bene con lui, mi faceva sentire a mio agio e mi metteva nella condizione di confidargli (quasi) qualsiasi cosa senza sentirmi inadeguato.
    
    In poco meno di sei mesi riuscì a farmi superare un periodo ...
    ... di depressione probabilmente causato dallo stress e da una situazione coniugale a dir poco disastrosa.
    
    “Come mai questo miglioramento repentino?” mi chiese picchiettandosi la penna sulle labbra “Ci sono stati dei cambiamenti importanti nella sua vita? Ha iniziato a frequentare nuovi amici? Mi spieghi…”. Effettivamente dovetti pensarci un attimo prima di rispondere “No, non so… non saprei…” farfugliai “Magari perché ho iniziato a scrivere delle storielle e condividerle con nuovi amici. Riportare sulla carta le mie emozioni, le sensazioni che provo, mi aiuta a sfogarmi e a riempire i momenti di solitudine”. La sua domanda successiva, quella che più di ogni altra avrei voluto evitare, mi fece gelare il sangue nelle vene. Mi chiese di cosa scrivevo. Sentii il calore salirmi in testa e il rossore esplodere sul mio volto per l’imbarazzo, ma la cosa non sembrò turbarlo. Dopo un attimo di silenzio insistette continuando a passarsi la penna sulla bocca “Allora di cosa trattano i suoi racconti? Dove scrive? È un blog? Mi dica”. Mi sentii violentato nel mio intimo, non avevo mai pensato di poter condividere i miei racconti erotici con qualcuno nella realtà. Avevo da poco scoperto il sito di A69 e trovato un’inaspettata passione nel leggere, scrivere e condividere racconti hot con nuovi amici virtuali.
    
    “Ehm… non so cosa dirle…” risposi titubante “magari lei può trovare questo mio nuovo passatempo un po’ malato”. “Non c’è niente di malato nello scrivere. E poi anche se fosse sono qui ...
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