-
La terapia.
Data: 12/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: GSAwNSA77
... come quelli descritti nelle mie storie. Seguii con la punta della lingua il percorso delle vene pulsanti che mi portarono a leccare tutto il perimetro della sua cappella. Con le mani mi spinse la testa sempre più in basso e non appena smisi di opporre resistenza, il suo manico sparì completamente nella mia cavità e iniziai ad assaporare le sensazioni che fino a quel momento avevo vissuto solo nella mia immaginazione. Fu un’emozione magica assaporare quel gusto di maschio che avevo sempre sognato e sentirne gli odori contrastanti. Quel pompino rappresentò per me il coronamento di ore e ore di scrittura e come da manuale (anche grazie a un buon istinto innato), seppi dare a quel cazzone tutto il piacere che si meritava. Dovette ritirarlo prima di schizzarmi in bocca, non volle ancora sborrarre, così approfittò della pausa per cercare un preservativo nel cassetto della scrivania. Si strappò la camicia e si sfilò i pantaloni restando completamente nudo con indosso solo la cravatta e i calzini scuri (un mio sogno erotico). Aveva un fisico muscoloso con un filo di pancia e due braccia forti. Fu in quel momento che notai sul suo bicipite un tatuaggio che simboleggia lo yin e yang. “Interessante” pensai in preda a un vortice di pensieri positivi e negativi. Si fiondò su di me scaraventando via la sedia che avevo sotto il sedere. Barcollai ma rimasi in equilibrio a mezz’aria tra le sue braccia. Mi sfilò la maglietta, se la portò alle narici e come un segugio sulla sua preda si ...
... inebriò dei miei odori prima di gettarla in un angolo. Sopraffatto dall’eccitazione mi girò e mi fece mettere a pecorina appoggiato alla scrivania. Sentii la pressione della sua erezione attraverso i jeans, mentre la mia mi esplodeva imprigionata nelle mutande. Mi abbassò i pantaloni quanto bastava per appoggiarmi la cappella inumidita sul buchetto. La sentivo spingere con forza tra le chiappe che tenevo strette. “Rilassati” mi disse con voce suadente “è questione di un attimo e il dolore diventa piacere”. Preso dall’eccitazione che fino ad allora avevo sempre solo sognato senza mai aver avuto il coraggio di sperimentare, seguii le sue indicazioni e lo lasciai entrare dentro di me. Un bruciore mi risalì lungo gli intestini fino allo stomaco. Chiusi gli occhi, strinsi i denti e mi lasciai trasportare in quella nuova concezione di amplesso. Fu molto premuroso con il mio buco vergine, prima di iniziare a sbattermi, mi penetrò lentamente con delicati movimenti di bacino. Mi abbracciava forte da dietro e teneramente mi baciava il collo. Mi piaceva, mi piaceva sentirlo dentro di me e ne volevo sempre di più. In quel momento capii che ero nato per prenderlo nel culo e che avevo sempre stupidamente represso quella parte di me. Lo capì anche lui e iniziò a martellarmi il buco. La tenerezza lasciò il posto allo sfogo di chi aveva bisogno di svuotarsi. Mi teneva saldo per i fianchi e colpo dopo colpo mi spingeva il cazzo nelle viscere. Avanti e indietro. Dentro e fuori. Lasciavamo andare ...