1. La terapia.


    Data: 12/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: GSAwNSA77

    ... per questo” disse e cogliendo il mio disagio, si lasciò scivolare indietro sulla poltrona e incrociò le mani sulla pancia in attesa delle mie “confessioni”. In quella posizione ebbi la conferma che non era solo dotato nella sua professione ma anche e soprattutto in mezzo alle gambe. Chiaramente la visione di quello spessore sotto i suoi pantaloni non aiutò a togliermi dall’impiccio.
    
    Mi arresi alla sua insistenza e confessai “Scrivo racconti erotici online”, mi sorrise, “… a tematica gay” aggiunsi rassegnato. Il suo sorriso si allargò. Il silenzio che seguì fu interminabile. Si infilò la penna in bocca, giocherellandoci con i denti, si sistemò il pacco che si era fatto ancora più consistente, prima di rimettersi composto sulla sedia e spezzare quell’imbarazzante silenzio. “Non c’è niente di male a scrivere storie a sfondo omosessuale” esordì in tono serio dando alla sua voce profonda una flessione sensuale. Il suo interesse si fece più evidente, quasi personale. Volle sapere tutti i contenuti e i particolari. Superato il disagio iniziale, gli raccontai delle mie storie, gli descrissi i personaggi e le situazioni più piccanti. Gli parlai in particolare delle storie di Guido. Si stava visibilmente eccitando e non riusciva a trattenere la mano con cui (discretamente) si massaggiava il pacco sotto la scrivania. Parlammo di cazzi in tiro, di culi sfondati, di sborrate interminabili e in generale della condivisone del piacere carnale tra due uomini. Mai e poi mai avrei pensato ...
    ... di trovarmi in sintonia con un altro uomo se non nella mia bolla virtuale. L’aria nello studio si fece più pesante, i respiri erano affannosi, i nostri corpi traspiravano la voglia di sperimentare cose proibite e i nostri sguardi si rincorrevano in un timido rimpiattino.
    
    Poi all’improvviso successe l’inimmaginabile. Abbattendo le barriere della cortesia mi disse “Dimmi un po’, Marco. Ma il cazzo di Guido è più grande del mio?”. Così dicendo si alzò in piedi e con un abile gesto estrasse la sua bella mazza dai pantaloni e la lasciò rimbalzare barzotta sulla scrivania. Dall’altra parte del tavolo sgranai gli occhi alla vista di quegli abbondanti venti centimetri di carne pulsante. Non capii più niente, quella situazione mi sembrò davvero inverosimile. Non sapevo più cosa era reale e cosa frutto della mia fantasia. Il confine tra il virtuale e il tangibile mi sembrava così labile. Mi girava la testa, mi sembrava di vivere in uno dei miei racconti e non ero certo che fosse quello che volevo.
    
    Mentre ero ancora intento a capire cosa stesse succedendo, lui colse la mia titubanza, saltò con le ginocchia sulla scrivania e con le mani affondò la mia testa sul suo cazzo ormai svettante nella sua massima durezza. Quel manganello infilzato nella mia bocca era di certo reale. Me la stava deflorando a colpi di cazzo. Succhiai con un inaspettato piacere ogni centimetro di quell’erezione. Era il primo cazzo che presi in bocca ed era vero, aveva un odore, un gusto e una consistenza, non ...