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Come marco mi rubò la verginità
Data: 13/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Leccese96
... fargli capire che sto per venire. Mi guarda, mi capisce, ma anziché fermarsi aumenta sempre di più il ritmo, sempre di più, sempre di più, finché non gli vengo in bocca. Non ho mai sborrato così tanto, non riesco più a fermarmi, lui è tranquillo e ingoia tutto, mentre il mio cazzo è tutto un fuoco. Continua a spompinarmi ancora dopo avermi ripulito il cazzo da ogni singola goccia di sborra, poi mi dice che il bello deve ancora venire. Si stende sul letto, mette le braccia dietro alla testa, come un vero re, bello e potente, che aspetta che il suo schiavetto si ficchi in bocca lo scettro che ha in mezzo alle gambe. E io subito lo accontento, gli faccio un altro pompino che glielo fa venire di nuovo bello duro. A questo punto si alza, mi fa mettere a pecora e affonda la sua lingua nel mio culo. Inizio a gemere, lui continua e piano piano inizia a infilare prima uno, poi due, poi tre dita nel mio bel culetto vergine. Non sento dolore, forse solo fastidio, ma non gli dico niente, non voglio sembrare un bambinetto alle prime armi, anche se lo sono. Ma c’è troppo in ballo. So cosa mi aspetta e, dopo aver preso un po’ di lubrificante ed i preservativi inizia a ficcarmi quella mazza nel culo. Mentre, delicatamente, mi riempie con la sua verga, si inarca verso di me e mi mette una mano sulla bocca, mentre nell’orecchio mi sussurra “Te l’avevo detto che il meglio doveva ancora venire”. Il cazzo è tutto dentro, ho le lacrime agli occhi e le mie grida muoiono nella sua mano, ma il ...
... tutto passa in un momento e al dolore si sostituisce una sensazione mai provata, di puro piacere. Sento il suo cazzo entrare e uscire, sento lui grugnire dal piacere, mentre ogni tanto mi tira delle forti pacche sul sedere con la mano libera. Preso il ritmo, toglie la mano dalla mia bocca, poggia entrambe le mani sui miei fianchi e inizia a sbattermi come un toro inferocito, mentre io finalmente posso gemere ed esternare il mio piacere. Esce il suo cazzo, mi fa stendere, prende le mie gambe e se le poggia sulle spalle e ricomincia a incularmi come se non ci fosse un domani, mentre con la bocca inizia a baciarmi e leccare i piedi. Io sono eccitatissimo, finalmente posso anche guardarlo mentre mi fa provare le più belle sensazioni della mia vita. Da questa prospettiva non solo godo dell’inculata, ma posso anche ammirare tutto quel ben di Dio: i suoi muscoli guizzanti, quei pettorali perfetti, quegli addominali scolpiti, quel suo sorrisetto beffardo, tipico di chi sa di tenere in mano la situazione, quel suo sguardo fiero. Io vengo di nuovo, alcuni schizzi di sborra mi arrivano fino in faccia, e lui decide invece che la mia faccia deve esserne piena. Toglie il cazzo dal mio buco, si avvicina e mi inonda la faccia col suo sperma. Mentre mi ripulisce il viso con le dita, per poi far scomparire tutto nella sua bocca, io inizio un altro pompino, finché il suo cazzo non diventa di nuovo moscio. È tardi, e a me nemmeno va di tornare a casa, né tantomeno Marco vuole che io me ...