Storia breve
Data: 13/12/2019,
Categorie:
Lesbo
Autore: Ofelia_e_Cassio
... mezzanotte, a controllare che tutto fosse a posto, a girare per i corridoi era la prof. di matematica.
Dopo cena si era cambiata d’abito e adesso priva dell’ “uniforme”, sembrava una delle tante pensionanti dell’albergo.
Passando dalla camera “12” sentiva voci di giovani donne evidentemente allegre. La prof sorrise lievemente e andò oltre per completare il giro.
Al ritorno, quando era sul punto di ritirarsi, la sua attenzione fu attratta dalla “12” dove francamente si cominciava ad esagerare. La chiacchiera si era fatta ora alta e le risa erano perfettamente udibili per tutto il corridoio. Decise d’intervenire e bussò con discrezione alla porta. Ad aprirle fu una biondina, Silvana, sua alunna, secondo tentativo all’esame di Stato. La prof. fece un metro dentro la stanza e non aveva ancora cominciato con la paternale come da protocollo, che un odore pungente d’alcol leticò le sue narici: Silvana comprese di essere stata scoperta, tanto più che le due compagne di stanza sguaiatamente chiedevano chi fosse a disturbare a quell’ora. La prof, a quel punto, entrò con decisione nella stanza; le altre due, Giulia e Maria, erano nello stesso lettino mezze nude. Una bottiglia di spumante toglieva alla prof. ogni dubbio sulle cause dell’alito di Silvana.
La prof. non fece in tempo a partire con la rampogna di prammatica che le risatine andavano e venivano da quei tre volti maliziosi ed ebbri.
Giulia, una mora la cui pelle ambrata parlava piuttosto che di studi e di ...
... ansie da vigilia degli esami, di mare e tintarelle, disse con voce fintamente piagnucolosa:” prof, ha tutte le ragioni del mondo ma oggi faccio diciotto anni e stiamo festeggiando. Sono anch’io nel club delle maggiorenni e sarei felice se lei si unisse a noi per un brindisi. Non mi dica di no la prego; siamo in gita e vorremmo vederla un po’ rilassata”. Cosi’ dicendo porse all’insegnante la bottiglia con aria fintamente supplichevole.
“Ti faccio tanti auguri e….. d’accordo, vediamo che spumante avete rimediato”. Chiese poi un bicchiere ma Giulia disse che direttamente dalla bottiglia sarebbe stato più cameratesco.” Noi tre siamo molto intime e condividiamo tutto”, fece la ragazza con un largo sorriso. La prof annui’ cercando con un sorriso forzato di nascondere l’imbarazzo che provava davanti a quella che le sembrava una sfida; portò quindi alle labbra la bottiglia e ne cavò un lungo sorso di freddo liquido giallo.
“E lei dove ha festeggiato i suoi diciotto anni?” chiese all’improvviso Maria. “Ero in collegio, un collegio di suore, grande disciplina. Ricevetti quel giorno solo una telefonata dai miei e da una suora un paio di babucce da notte”. Ricordo che quel giorno fui anche punita per avere rotto la regola del silenzio al refettorio”, rispose la prof.
“Essere puniti”, continuò Giulia, “è la condanna e il privilegio di quando si è ragazzini e il mio tempo per queste cose scade proprio oggi”.
“E’ vero ,” disse la prof quasi parlando tra sé, ”da ragazzina sei ...