1. Storia breve


    Data: 13/12/2019, Categorie: Lesbo Autore: Ofelia_e_Cassio

    ... quando rimase nuda le tre ragazzine restarono senza fiato. Davanti a loro la bellezza, libera da infingimenti e da maschere diventò la bellezza, verità, disvelarsi completo di un’anima, dei suoi desideri.
    
    Giulia fu di colpo investita da dietro da una bocca, da due labbra aride assetate di umori, e gli umori arrivarono e lei li assaporò tutti passando dalla stillante vagina bagnata di chiari e trasparenti dolcezze all’aspro sapore amarognolo che quel culo le offriva. Una lingua può muoversi agile e spietata come un serpente, e quel piccolo rettile imperversava sopra, sotto, dentro Giulia; era una serata umida e gli umori della ragazza, spremuti a forza, si mescolavano con la pesantezza dell’aria e i corpi, la pelle, diventarono scivolosi, sfuggenti, e a quel punto Giulia si senti’ arpionata, catturata dai morsi di lei che non se la voleva fare sfuggire, come il pesce grosso fa col pesce piccolo.
    
    Una lotta, una sorpresa per Giulia che non aveva immaginato chi, cosa fosse quella donna, pur avendo di lei vagamente intuito qualcosa.
    
    Una liberazione folle, dionisiaca, era quella dell’insegnante, trasformata in una divinità antica, oscura, terribile.
    
    Le Furie della passione imperversavano in quella piccola stanza come tromba d’aria che tutto risucchia al suo passaggio, e quello fu anche il destino delle altre due, Silvana e Maria.
    
    Avevano esse evocato qualcosa e ora questo demone le torturava con quella sapienza che si alimenta di silenzi, di dissimulazione, ...
    ... dell’ombra in cui lei si era relegata, in cui era stata relegata . I loro corpi divennero fragili strumenti di chi sapeva tanto desiderare e tanto bene nascondere.
    
    Raggiunsero Giulia e l’insegnante il climax, con le due gregarie messe a leccare davanti e dietro la padrona mentre questa baciava Giulia. Si baciavano e si guardavano negli occhi dicendosi tutto con quegli sguardi.
    
    Poi la tensione scese e le due gregarie, le due comparse, sparirono distrutte, in un sonno pesante, nero d’inchiostro.
    
    Rimasero la prof e Giulia abbracciate a guardarsi in silenzio.
    
    A un tratto nella stanza si udi’ una voce nuova che fece trasalire Giulia. Era lei, la vera lei che ora parlava. “ Volevi sapere dei miei diciotto anni e della mia festa? Ti ho detto la verità. Io dico sempre la verità. Una ragazza, un piccolo regalo, le babucce, una monaca, una punizione. Vero, tutto vero, ma indovina ora chi fosse cosa. Vediamo: c’è una ragazza attraente, molto attraente che compie gli anni, i suoi diciotto anni in un collegio femminile. C’è una suora molto rigida, molto osservante, tutta d’un pezzo che ha una crepa nel suo muro di certezze, un tarlo che scombicchera tutto, Lei, Lei, Lei. E io, io con le mie stesse mani feci queste babucce per Lei e Lei quando le vide Lei rise a questo regalo inaspettato, inconsueto. Quella notte volli fargliele provare, gliele infilai io, io poi accarezzai quei piedini che mi avevano fatto impazzire quando la vedevo in giardino correre scalza, io la baciai tutta ...