1. "oh cazzo, mi stanno scopando il culo pensai..."


    Data: 13/12/2019, Categorie: Trans Autore: Bounce70

    Era la seconda volta che, con un paio di amici, si decideva di fare le vacanze nel posto più estremo che esista al mondo, la viziosa e depravata Thailandia.
    
    Si, non è solo quello... natura, spiagge... ma del resto avevamo poco meno di 30 anni, senza scrupoli o sensi di responsabilità, quindi quale posto migliore per divertirsi ed eccedere col sesso?
    
    Sarebbe stata una vacanza di vita notturna, discoteche e soprattutto ragazze, ragazze e ragazze.
    
    Il lungo viaggio tappati per 11 ore su un volo economico stretti come sardine, il caldo soffocante appena usciti dall'aeroporto, il viaggio in un precario taxi con la voglia di arrivare al più presto in un fresco letto per riprendersi dal jetleg.
    
    Finalmente eravamo lì, nella "città perduta", tra caldo soffocante, caos, odori di cibi cotti per strada e quel permanente odore di fogna: "da pazzi!!" penserebbe qualcuno... ma il gioco vale la candela e lo sa chiunque ci sia stato almeno una volta.
    
    Le vacanze si svolsero nel modo più classico, quasi senza mai vedere la città di giorno e rincasando quando le prime luci dell'alba illuminavano il lungomare e le tantissime traverse piene di bar, locali notturni, strip club e discoteche.
    
    Quel giorno decisi di non dormire fino a tardo pomeriggio, soprattutto perché (stranamente) stavo rientrando in hotel non accompagnato da qualche bella ragazza rimediata in discoteca. La notte, nonostante il buio era calda e afosa e il mio taglio di capelli di certo non favoriva. Mi serviva un ...
    ... taglio più estivo... qualcosa che mi impedisse di sudare e grondare come una fontana non appena allontanato dai locali climatizzati.
    
    Un acconciature lei/lui, nulla di più facile da trovare per i vicoli della città: tra bar, centri massaggio, ristoranti e empori, ciò che non mancava erano proprio i "Baeuty Salon".
    
    Cammino e ne vedo uno che dava l'impressione di essere climatizzato e avvicinandomi vedo la proprietaria seduta davanti la vetrina... o il proprietario... non so!
    
    E' un classico del posto: bar, musica, caos, ragazze e katoey, o meglio ladyboy, ma per dirla all'italiana, transgender. Dico un classico perché i transgender in quella zona sono davvero tantissimi, ma non solo per via del sexbusiness, sono sopratutto impegnati nei lavori più legati alla vita quotidiana, come commesse, cameriere dei ristoranti, dipendenti di hotel e sopratutto titolari di saloni di bellezza. Poi non esiste l'imbarazzo che si può notare in molta gente qui da noi alla presenza di un trans, lì è tutto molto più "easy", tutto più ordinario.
    
    Non sono un moralista, quindi che differenza fa se è una pettinatrice o un acconciatore: il locale sembra decente e attrezzato, quindi saluto ed entro.
    
    Lei, d'ora in avanti la chiamo "lei" perché è quello che mi ha dato l'impressione di essere, è alta e slanciata, un viso molto femminile e curato, per nulla mascolina, tranne la presenza "importante" di due spalle da nuotatore degne della Pellegrini; anche le mani erano piuttosto androgine e le ...
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