Un anno strano - loredana
Data: 16/12/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: suntopless
... velocissimo bacio.
Subito entrambi ci staccammo.
Ci scusammo l’un l’altro.
Lei dicendo che era stato un momento di debolezza, presa dallo sconforto. Io dicendole che mi ero trovato spiazzato e sorpreso da questo contatto.
Nello staccarsi e dire queste cose provò ad asciugarsi il viso con le mani. Subito si accorse di essersele imbrattate con il trucco o meglio con quel che rimaneva visto che la restante parte del trucco lo aveva lasciato nella mia maglietta.
Se ne accorse
“Oh, scusami! Ti ho sporcato la maglietta!” e poi “Sarò un mostro, sarò impresentabile con il trucco in disordine!”
Continuò
“Seguimi! Vediamo cosa si può fare per la tua maglietta!”
“Ma non c’è bisogno! Non si preoccupi!”
Insistette.
La seguii quindi in bagno dove era posizionata la lavatrice nonché tutta una serie di detersivi vari per il bucato.
Non appena entrati subito vide allo specchio la sua immagine che in effetti sembrava da disperata con il trucco in quelle condizioni.
Chiedendomi ancora scusa mi disse di togliere la maglietta mentre lei si sciacquava il viso.
Obbedii.
Lei, dopo avere ripulito il volto e dopo averlo asciugato con un telo, si voltò verso me che ero a petto nudo e con la maglietta in mano.
Afferrò la maglietta avvicinandosi e non poté fare a meno di notare la mia tartaruga frutto di anni di addominali fatti in casa.
Le venne naturale allungare l’altra mano e sfiorarla.
Non so per quale motivo ma un brivido mi assalì.
Le ...
... scappò di bocca un
“Però!”
Divenni un po’ rosso in volto.
Me lo avesse detto una ragazza ne sarei stato lusingato ma niente di più. Ma me lo stava dicendo una donna sposata, molto più grande di me, per di più madre della mia ex ragazza.
Anche lei uscì fuori con le stesse parole di Simona, la mamma di Manuela
“Non capisco! Non capisco proprio perché!”
Quelle parole fecero scattare in me un pensiero che riconduceva direttamente a Simona. Per un attimo pensai che forse anche Loredana stava tentando di corteggiarmi. Ma mi risposi immediatamente che non era possibile, ci conoscevamo da così tanto tempo! E poi lei era così affranta in quel momento per colpa di Carla. Mi sentii in colpa soltanto per averlo pensato.
Si accorse che per qualche istante non ero lì, ma nei miei pensieri.
“A cosa stai pensando?”
Non ero in grado di rispondere ed allora continuò lei.
Cominciò un piccolo elogio nei miei confronti e mentre parlava, questa volta con più decisione, cominciò a carezzarmi gli addominali ed il petto nudo.
“Non capisco perché Carla ti ha lasciato! Gliel’ho chiesto più volte, sai? Ma non mi dice nulla, non mi dà nessuna risposta sensata!”
Mi vedeva anche lei come un bravo ragazzo. Affidabile, carino, simpatico. E perché no, anche fisicamente dotato.
Le sue carezze diventavano sempre più esplicite ma soprattutto la sua voce diventava sempre più lasciva.
Poi cambiò argomento. Parlò di lei, di quanto si sentisse sola, di quanto si sentisse ...