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Un anno strano - loredana
Data: 16/12/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: suntopless
... preoccupata per la figlia, di quanto si sentisse poco amata e non più desiderata. Non so come ma mi uscirono dalla bocca parole di apprezzamento nei suoi confronti. “Ma signora! Lei è una splendida persona con la quale si può conversare amabilmente. E, se mi posso permettere, è anche una bella donna, affascinante.” Della prima parte della frase se ne infischiò. Insistette invece sulla seconda. Mi chiese diretta “Stai mentendo per farmi piacere? Oppure pensi veramente che sono ancora una donna attraente?” Quando le feci cenno di sì con la testa lei continuò “Ma allora poco fa ti è piaciuto davvero quando ci siamo baciati?” Ancora annuii con il capo. E lei con voce sempre più sensuale “E ti piace essere carezzato come sto facendo in questo momento?” Al mio ennesimo cenno di assenso, si fermò un istante, mi guardò e mi chiese se le carezze sue erano ben accette per me come quelle che mi faceva un tempo Carla o che mi faceva adesso qualche altra ragazza. Un timido sì mi uscì dalla bocca. E mentre continuava con le carezze “Sì, ma queste giovani donne che si sentono già cresciute non possono avere l’esperienza, la delicatezza, la sensualità di una donna della mia età!” Si accostò ancora di più a me e cominciò a baciarmi il petto. Poi continuò alternando baci a piccoli morsi ed ogni tanto anche qualche piccola leccata. Un attimo dopo si era già avventata con le mani sui miei pantaloni. Sfibbiò la cintura, poi il bottone e la ...
... cerniera e li fece scivolare per terra. Mentre continuava a baciarmi il petto cominciò a scendere con i suoi baci. Giù, sempre più giù, fino a raggiungere i miei slip che a malapena riuscivano a contenere il mio cazzo che già era eccitato. Qualche bacio da sopra gli slip, ma nonostante questi sentivo perfettamente le sue labbra sul mio membro. Con scatto felino le tirò giù liberando il mio povero cazzo costretto in quello spazio angusto. Due o tre secondi al massimo per rimirarlo e le uscì ancora un’altra frase indimenticabile per me. “Sì, queste giovani puttanelle sapranno pure scopare, ma non sanno scopare come lo sappiamo fare noi donne mature!” Ed il mio cazzo scomparve nella sua bocca. Un lavoro lento, sapiente. Tutto dentro fino in gola. Poi con la sola lingua a leccare tutta l’asta. Ogni tanto si fermava e giocava con la lingua sulla mia cappella. Poi ricominciava. Succhiava di nuovo! E come succhiava bene! Si rialzò. Con un gesto veloce afferrò i lembi del suo abito e lo tirò su levandoselo. No me ne ero accorto prima: non portava il reggiseno! Come la figlia aveva delle tette piuttosto piccole ma sode e quasi impertinenti per quanto restavano su sfidando la legge di gravità. Non aspettai alcun invito e mi fiondai sopra quelle tette che mi ricordavano tanto quelle di Carla che adoravo. Ci baciammo ancora, questa volta voluttuosamente. Lei cominciava a scaldarsi per bene. Mi scompigliava i capelli. Anche questa una cosa che ...