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Piagnucolare sul passato
Data: 17/12/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999
Oggi è una bella giornata di sole: molto bene, la casa è libera e sgombra, giacché è una mattinata eccellente da dedicare destinandola interamente ai lavori domestici, perciò è meglio darsi da fare. Alla fine però, la giornata inizia piuttosto storta, dato che riesco persino a macchiarmi la maglietta con il caffè: ho fatto centro, non c�è che dire, per il fatto che mi ritrovo due belle medaglie al valore proprio tra le tette. Oggi con l�abbigliamento non ci siamo proprio: i vecchi jeans che ho scelto sono troppo stretti e ogni volta che m�abbasso le cuciture mi penetrano nell�inguine graffiandomi e segnandomi nel corpo e nel morale, sì, perché quel posticino ce l�ho molto sensibile, piegati adesso, abbassati dopo, ecco che cosa succede. Ma si può?Dopo mezz�ora di questa ginnastica sono eccitata e chiaramente scatenata, visto che nella testa viaggiano bizzarre, focose e singolari fantasie, no, così non si può andare avanti, occorre un cambio adeguato d�abito, in fondo devo essere un po� stupida o almeno masochista. In quel momento scelgo una camicia dal tessuto fresco allacciato sul davanti, peccato però che sia troppo corta e troppo scollata, pochi i bottoni che tengono la stoffa, insomma si vede tutto a ogni movimento, tenuto conto che si scoprono le cosce, visto che le tette si liberano dal minimo riparo della stoffa, se poi aggiungo che il mio intimo è assolutamente minimale, impalpabile e trasparente il tutto non aiuta di certo ...
... la pace dei sensi, il quadro è veramente al completo. Io non sono così esibizionista, o almeno non senza uno scopo, sarà perché ero già eccitata da prima, saranno i pensieri, malgrado ciò insomma la tensione non scende.In seguito metto un po� di musica, bevo un bicchiere di succo di frutta e poi cerco di concentrarmi dedicandomi alle faccende. Vado in bagno, la retina rosa del mio tanga è inzuppata, devo cambiarmi, in seguito soddisfo il bisogno pressante, ma poi torno all�altro bisogno, soltanto di poco meno urgente. Io mi tocco, tanto per controllare la situazione, dato che l�amica tra le cosce è propriamente su di giri, perché lei sarebbe già bella pronta, ben lubrificata e dilatata lì a braccia aperte, sebbene io adesso non ho nulla d�appropriato né di gustoso per soddisfarla. A questo punto me l�immagino delusa, incredula e perplessa dalla circonferenza del mio dito che d�improvviso è entrato per solleticarla, eppure ci vorrebbe ben altro. In quell�istante salgo un poco con la mano per fare un po� di pressione sul bottone rigonfio che domina la valle e nel frattempo mi scappa un sospiro. Mi sa che da qui per un attimo non esco, me la guardo. Sì, certo che mi piace guardarmi quando mi tocco, che male c�è? La mia testa vaga tra le fantasie più inconfessabili, più lascive, scatenate e vivaci, ormai sono lanciata, eppure incredibilmente fatico ad arrivare al momento dell�estasi nonostante l�impegno e la sollecitazione, però niente. Almeno mi ...