La vita in un piccolo paese - 13
Data: 22/12/2019,
Categorie:
Lesbo
Autore: gioviaf
... infatti lui mi ha detto, dopo, che quello che amava di più in me era quando poteva guardarmi mentre mi masturbavo e poteva eccitarsi nel vedere la mia corruzione. Dopo abbiamo chiacchierato ancora. Anche lui è molto vizioso e mi ha confessato che gli piacerebbe che io avessi un’amica, intima, molto amorevole e viziosa come me. Mi ha detto cosa si aspettava e io mi sono nuovamente eccitata tanto che l’ho baciato in bocca e sul cazzo”.
“E voi osereste introdurre una terza persona nella relazione col vostro amante?”. “Dipende dalla persona, se la conoscessi bene, se potessi essere sicura della sua lealtà e se ciò avvenisse unicamente per il piacere fisico, non esiterei. E poi mi ha parlato talmente di questo che ha fatto venire la voglia anche a me. Sarebbe un libertinaggio in più, con un’amica, con voi, per esempio”. “Oh! Signorina Ross, non avrei mai pensato che mi offriste una simile possibilità”. “Ho detto qualcosa che non avrei dovuto dire?. “Non è questo, ma sono sorpresa, non ho mai pensato che voi poteste pensare a me in tale maniera. Vi ho venduto dei libri audaci, dei “godemichè” ma sapevo che vi amavate da sola. Non credevo che potesse interessarvi una donna”.
“E’ stato lui a farmi venire questo desiderio e mentre lui parlava io vedevo voi, e poi mi sono detta che anche voi amate certe cose che si fanno da sole”. “Non avete torto, ma sapete, ad essere talmente intime, e se il Vicario volesse fare con me quello che fa con voi? Se volesse prendermi?”. “Farebbe ...
... male? Se potessimo essere felici così creeremmo una specie di harem e potrebbe passare dall’una all’altra e quando sarebbe stanco noi potremmo amarci fra donne. Credo che sarebbe molto bello”. “Lo credo anch’io. Il vostro libertinaggio mi ha scaldato il sangue, questa sera, se lo vorrete, sarò con voi”. “Venite da me questa sera dopo la chiusura del magazzino. Ora me ne vado, ma prima, posso baciarvi?”. “Oh sì! E questa sera saremo nude e offerte a tutti i nostri desideri”.
Quando l’istitutrice se ne fu andata, Guido si presentò a Yvonne che lo guardò stupita. “Come mai sei qui, Guido?”. “Sono qui e ho sentito tutto. Stasera voi vi divertirete non è vero?”. “Non parlarmi così, sono già in uno stato…”. “La conversazione che avete avuto vi ha eccitata?”. “Terribilmente, mi vedo già con loro”. ”Anch’io vi vedo, col corpo abbandonato, sento i vostri sospiri di piacere e le vostre grida di godimento”. “Taci, Guido, mi gira la testa e sono incapace di lavorare. Parlando così mi fai stare male”. “E in quale stato sono io dopo aver sentito l’accordo libertino concluso da voi? Cosa credete? La mamma non c’è e ora siamo soli. Basta aprire la patta dei pantaloni ed il cazzo salta, guardate il gonfiore che ho davanti”.
“Cattivo ragazzo”, Yvonne si sedette e l’attirò verso di lei in piedi fra le sue cosce. Lo sbottonò, fece scivolare una mano nella patta e gli uscì la verga tesa e i testicoli. “Hai un bel cazzo, Guido, fatto per far godere le donne. Tua madre non poteva giustamente ...