LA STORIA DI CARLO E DEBORA
Data: 23/12/2019,
Categorie:
Cuckold
Autore: Franco963
... una stanza e con cui puoi vedere dal pc le immagini dal monitor, e mi disse: � Adesso facciamo un gioco, io piazzo questa telecamera li in maniera che non si vede (mi indicò un punto della libreria di fronte al divano del soggiorno), vado in camera da letto col pc e assisto da li alla visita del tuo collega, premetto che sei libera al 100% di fare quello che vuoi e di comportarti come credi�.A quel punto dentro di me passarono un mare di sensazioni, lo stupore per quella iniziativa, non avevo idea di dove volesse arrivare, se lo faceva per mettermi alla prova oppure la sua intenzione era quella di trasformare in realtà quelle fantasie di cui ogni tanto avevamo parlato e che fino a quel momento erano rimaste tali, fui assalita anche da uno stato di adrenalina in quanto l�idea di quella telecamera e le parole di mio marito mi avevano intrigato e non poco, beh ad essere sincera quelle fantasie erano partite più da me che da lui. Carlo comunque mi spiegò che avevo capito bene e che semplicemente dovevo fare quello che mi andava, aveva anche comprato un vestito da mettere per l�occasione, me lo mostrò e mi chiese di indossarlo, un vestitino corto estivo a fantasia colorato, in pratica bastava sedermi e le gambe si sarebbero scoperte per intero, abbastanza scollato da mettere in mostra il mio decolleté molto generoso, lo indossai e mi guardai allo specchio, mi faceva sentire bella e desiderabile, a questo punto l�istinto e l�adrenalina che mi scorreva per tutto il corpo prese il ...
... sopravvento sulla mia parte razionale e accettai la sua proposta.Massimo arrivò qualche ora dopo nel pomeriggio, jeans e maglietta, anche lui abbronzato e davvero carino, confesso che il mio stato di adrenalina era a mille, quel bel ragazzo seduto accanto a me (adesso posso confessare che mi è sempre piaciuto) e mio marito che guardava dall�altra stanza, non sapevo che fare, ero andata il tilt, mi scusai con lui per mio marito che non c�era, inventai una scusa dicendogli che il lavoro lo aveva bloccato fuori città e che sarebbe tornato solo due giorni dopo. Ci sedemmo sul divano, e parlammo un po� del lavoro ma poi spostammo la nostra conversazione su quanto fosse accaduto all�ufficio la mattina prima, della mia disavventura con il the, ci sorridemmo sopra ma lui a un certo punto, sfiorandomi le gambe con le dita, mi disse: �Debora poi non è che era la prima volta che ammiravo le tue gambe, sai quante volte l�ho fatto quando tu ti alzavi dalla sedia scoprendole sempre grazie ai tuoi vestitini che sembri di indossare apposta?� Il suo sguardo si posò sulle mie gambe che erano scoperte completamente grazie al vestito che Carlo mi aveva chiesto di mettere per l�occasione, non provai imbarazzo anzi, li per li la mia intenzione era quella di coprirmi ma un leggero stato di eccitazione per quelle sue parole mi portarono a non farlo, anzi con un leggero movimento fatto ad arte le scoprii un po� di più, capii di essere eccitata e lui uguale. Eravamo molto vicini seduti sul ...