Il figlio della cameriera
Data: 09/11/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69
Antonio aveva nove anni quando la madre prese servizio come domestica in casa Gandolfi. I padroni erano solo moglie e marito trentenni che non potevano avere figli quindi accolsero ben volentieri anche lui e lo crebbero come se fosse loro. Erano molto ricchi e vivevano in una bella e lussuosa villa in campagna nei pressi di una grande città.
La signora Gianna era la classica signora della buona società: educata, gentile, elegante, trilingue e ignorante come una cucuzza. Tanto a che serve studiare a quel genere di donne: devono solo saper organizzare party e prodigarsi in beneficenza. Comunque, per il ragazzino, era stata una buona seconda mamma che lo aveva molto aiutato ad imparare l’inglese.
Alla sua formazione culturale ci aveva pensato invece il signor Guido, docente di Storia Moderna all’università, che aveva riconosciuto in lui una certa predisposizione agli studi umanistici. Infatti il ragazzo si era mostrato subito come un bambino prodigio. Il padrone era il suo punto di riferimento culturale oltre che paterno.
L’interesse del piccolo Antonio per il signor Guido però era anche di altra natura. Sin dal primo giorno che era entrato in quella casa, avendo già raggiunto l’età della ragione, si era reso sempre più conto che sentiva per quell’uomo un’attrazione anche fisica, oltre che mentale. Era alto, possente, molto in forma e molto peloso.
Era l’incarnazione della virilità pura. Quando lo abbracciava e lo chiama “tesoro mio” si sentiva sciogliere e divenire ...
... un tutt’uno con lui. Quando lo baciava sulle guance e lo pizzicava con i suoi baffi folti si sentiva pervadere da una strana eccitazione.
Con gli ormoni che esplodevano, il giovane non rimase intatto ancora per molto, concedendosi ad amici e compagni di classe che volevano fare esperienze dirette. Ma il suo idolo rimaneva sempre lui: più grande, più maturo, più virile.
Ogni occasione, anche la più futile, era buona per farsi abbracciare e coccolare da lui e, man mano che l’adolescenza avanzava, quell’eccitazione si trasformò in vera passione. Le seghe andarono sempre più aumentando mentre la fantasia del giovane galoppava fino a sognare di farsi possedere da lui. Avrebbe voluto concederglisi anima e corpo pur di soddisfarlo sessualmente. Ogni volta che era possibile gli si strusciava “sbadatamente” addosso. Voleva godersi la sensazione del contatto fisico con quel corpo sempre più desiderato.
Il signor Guido, però, pur tanto colto, era come tutti gli uomini, assolutamente tonto riguardo al sesso e non recepiva i suoi velati messaggi. Vero è che era stato sempre assolutamente eterosessuale e non aveva mai avuto altre tentazioni, od almeno non se ne era mai reso conto. Bisogna dire che era stato sempre appagato dalla moglie, che aveva conosciuto sin dalle scuole superiori e lei non si era fatta di certo scappare quel bel pezzo di maschio, impedendogli qualunque altra conoscenza femminile. Per lui era stata l’unica donna della sua vita, dopo la madre, naturalmente. Non ...