Il figlio della cameriera
Data: 09/11/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69
... le sue fantasie non riguardavano più la moglie ma quel ragazzino impertinente che lo metteva a dura prova.
Quel giorno arrivò e lui gli permise di organizzare per la sera una bella festa in pizzeria con tutti i suoi amici a cui lui, naturalmente, non partecipò. Però prima, nel pomeriggio, andarono in clinica dalla moglie, dove era anche sua madre, e fecero una piccola festa in famiglia. Il giorno dopo, soli a casa, a tu per tu, gli avrebbe fatto il discorso serio.
“Adesso sei maggiorenne e dobbiamo parlare da uomo a uomo. In questi ultimi tempi il tuo atteggiamento nei miei confronti è stato… diciamo pure… un po’ strano…”
“Negli ultimi tempi?”, lo interruppe. “Ma è una vita che io ti amo. Ti amo, capisci? Ti voglio, ti desidero, voglio essere tuo. Ti prego, non mi dire di no”.
Rimase interdetto e confuso, anche perché vide comparire negli occhi del ragazzo come il luccichio di lacrime trattenute. Quella confessione così esplicita fece scattare in lui il desiderio che tentava di reprimere. Fu così che non oppose alcuna resistenza quando Antonio, il suo piccolo Antonio, mise le sue labbra a disposizione delle sue, quando le loro bocche si aprirono all’unisono e le loro lingue presero a danzare vorticosamente mescolando le loro salive.
Da quel momento non ebbero più freni. Le braccia strinsero forte il corpo dell’altro, le mani accarezzarono voluttuosamente i rispettivi corpi per andare poi a finire le più giovani sul grosso pacco dell’uomo e le altre sui ...
... sodi e nel contempo teneri glutei dell’altro. Si baciarono e si spogliarono pezzo per pezzo l’un l’altro nello spazio che li divideva dal letto matrimoniale, dove caddero completamente nudi ed avvinghiati in preda alla lussuria più sfrenata.
Il ragazzo si prodigò a mordicchiare i capezzoli tesi dell’uomo, a leccargli il pelo del petto, a ficcare il musino sotto le ascelle per suggerne l’afrore virile, a passare la lingua lungo i fianchi facendogli accapponare la pelle. Si fermò solo un attimo a godersi la vista di quel cazzone durissimo per poi tuffarsi tra le cosce a lappare la grossa sacca pelosa dei coglioni. Istintivamente Guido aprì le gambe abbandonandosi al piacere che gli dava quella testolina scatenata. La lingua, carica di saliva, percorse l’intera lunghezza del membro fino alla cappella. Rialzò la testa appena in tempo per vederla sparire in quella bocca famelica e fu l’apoteosi.
Non capì più niente mentre subiva il più favoloso pompino della sua vita e, dopo pochi minuti, non poté trattenersi nel fermare con la mano quella tortura bloccandogli dentro metà del suo cazzo e lasciandolo esplodere con un’infinita quantità di schizzi di caldo sperma, che furono tutti ingoiati da quell’avida gola assetata. Fu vera estasi.
La bocca non si fermò succhiandogli fino all’ultima goccia, tra gli scatti e le convulsioni che gli procurava. Tentò di allontanarla ma quella resistette tenacemente per risucchiargli anche l’anima. Con un’ultima lentissima succhiata si sfilò, ...