Il figlio della cameriera
Data: 09/11/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69
... completamente fradicia degli stessi umori che lucidavano quelle bellissime labbra. I loro sguardi si congiunsero di nuovo, pieni di amore, mentre tra loro torreggiava ancora barzotto quell’osceno oggetto del piacere.
Il ragazzo lo accarezzò dolcemente come fosse un gattino appena nato, come per ringraziarlo di avergli concesso tanto onore, di cui sentiva chiaramente in bocca il gustoso sapore. Poi gli appoggiò la guancia accanto, sul fianco, mentre la mano dell’uomo gli scompigliava i capelli. Il silenzio fu assoluto ma mai così pieno di parole.
Lentamente ma con decisione, soppesando bene quello che diceva, come per sottolinearne il significato, Guido rispose finalmente a quanto gli era stato detto prima. “Anch’io… ti amo…, piccolo mio”. Antonio gli si strinse forte alla gamba, pieno di gioia.
“Voglio essere tuo, solo tuo. Sarò solo tuo”. La piccola mano tornò ad accarezzare il membro mai completamente afflosciato che, a quel contatto, riprese rapidamente vigore. La mano e la bocca si aiutarono a rinvigorirlo con un altro ancor più lungo pompino. La prima sborrata era stata la più abbondante ed aveva dissetato il ragazzino che però, adesso, voleva essere pienamente posseduto dal suo potente maschio. Quando il cazzo fu di nuovo completamente in tiro, si sdraiò a pancia in giù, col culetto proteso. Si aprì le chiappette con le mani e lo offrì alla voglia dell’uomo.
“Prendimi… rompimi il culo… fottimi… sfondami tutto… usami come una troia”.
“Non sfidarmi così… ...
... potrei farti male”.
“Siii… Voglio che mi fai male… Usa tutta la tua forza… Fammelo sentire tutto dentro… Senza pietà”.
E pietà non ne ebbe. Glielo piantò fino in fondo con un’unica spinta. Lo montò come un animale scatenato, incurante delle urla e dei pianti del ragazzo che però, contemporaneamente, lo incitava a fotterlo ancora più forte. Il giovane non era la prima volta che lo prendeva ma nessuno era stato grosso quanto questo e fu come se fosse sverginato di nuovo. Fu come un vero e proprio stupro, ma pienamente desiderato dalla vittima.
Si sa che la seconda sborrata è più difficile da raggiungere e ci vuole più tempo, quindi la feroce scopata durò quasi un’ora. L’uomo lo possedette in tutte le posizioni facendo sbavare il ragazzino dal piacere e facendolo venire senza toccarsi per due volte. Infine, quando ormai il foro era completamente sfasciato e non opponeva più neppure la pur minima resistenza all’ingombrante invasione, un ruggito ferino si sovrappose ai gemiti ed alle grida di goduria che avevano regnato fino a quel momento ed un nuovo abbondante carico di sperma venne sparato, questa volta a riempire le giovani budella.
L’uomo, vittorioso, si accasciò su di lui con tutto il suo peso ed il ragazzino godette nel sentirsi completamente sottomesso. Quella notte fecero l’amore altre volte ed i due cominciarono una lunga relazione.
La signora Gianna morì poco dopo ed anche la madre di Antonio se ne andò per un ictus qualche anno dopo. Sono passati ormai ...