Nei dormitori del collegio...
Data: 25/12/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: HomoLadyTeen
Storia vera avvenuta nel 2011.
Avevo 15 anni e i miei genitori mi avevano mandato da poco in una metropoli del nord per questioni di studio.
vivevo in collegio da due anni, (che al giorno d'oggi si chiamano convitti) e ormai mi ero inserito favolosamente tra i miei compagni di vita.
Studiavo in una scuola d'"arte" e come si sa, è un contesto dove girano parecchi omosessuali.
Solo nella camerata maschile 5 ragazzi su 10 erano gay.
Io avevo sempre sentito dentro di me la vocazione verso i flauti di pelle, ma fino a d'allora ero stato abituato a essere rigorosamente etero e a farmela solamente con le ragazze. (A parte l'unica e meravigliosa esperienza con Giancarlino a 12 anni;)
Passavo la maggior parte del mio tempo con le ragazze e i miei amici etero, e ce n'era uno in particolare che mi faceva fremere: Gianmarco.
Mezzo Italiano e mezzo russo, era Alto con un fisico magro e scultorio, aveva capelli biondi e gli occhi verdi, e stava diventando lentamente la mia ossessione.
Era più grande di me di un anno, ed era li perchè era scappato dal paesino depresso dove era cresciuto.
Inizialmente mi attraeva solo fisicamente, eravamo in stanza insieme e naturalmente potevo assistere ai suoi momenti più intimi e personali.
Lo spiavo mentre si faceva la doccia, o lo scrutavo mentre dormiva beatamente ( per lo più sempre nudo!) .
Con il passare del tempo abbiamo cominciato a passare sempre più tempo insieme grazie alle nostre passioni comuni, e incominciavo ...
... pian piano a vedere in lui più di un semplice amico.
Ne parlavo sfogandomi con le mie amiche e lo desideravo in segreto.
Fu grazie a un'altro ragazzo del convitto che riuscii a conquistare la sua attenzione ...
Pavlo era arrivato il secondo il anno, un ragazzo brasiliano decisamente alto e con un insolito fare femminile.
Anche lui più grande di me di un'anno, aveva un corpo snello e alto, liscio e con pochi peli (tipico dei ragazzi neri ) e un culo a mandolino che con difficoltà riusciresti a trovare sulle spiagge di Copacabana.
Pavlo era un ragazzo timido, mandato in collegio dallo stato per questioni di abbandono e di pedofilia in comunità.
Passava le giornate con noi, a inventare storie sul suo passato e a vantarsi dei suoi vestiti firmati(come facesse ad averli rimane tutt'ora un mistero).
Era chiaramente gay anche se non lo dichiarava, e si era preso una bella cotta per me.
Mi faceva la corte, e io poco interessato passavo un po' del mio tempo insieme a lui.
Guardavamo film, andavano al bar .. Tutto quello che era possibile fare in quel carcere di convitto.
Una mattina però , qualcosa accadde.
Era una sabato mattina, e chi non tornava a casa per il weekend doveva assorbirsi il collegio vuoto e triste.
Pavlo era nella mia stanza a guardare le mie cose e a farmi mille complimenti, e più parlava e più mi faceva capire che aveva qualcosa da dirmi.
" devo dirti un segreto " continuava durante la mattinata.
Mi voleva dichiarare la sua ...