1. Una storia di m(e)


    Data: 23/08/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: uars, Fonte: Annunci69

    UNA STORIA DI M(e)
    
    Anni: 20 (classe 68'). Lavoro e studio.
    
    Beh, lavoro 3 giorni alla settimana in discoteca. Di giorno consegno gli inviti in giro per conto di quelli della discoteca, e prima di iniziare la serata ne mollo pure qualcuno in sala. Inviti validi solo per le donne, ovvio, gli uomini pagano sempre. DJ? No. Quello lo diventerò in seguito. Ora sono un luciaro o light jay o tecnico luci, chiamalo come vuoi. Il DJ li ammazza con la musica e io li bastono con le luci.
    
    Studio. Seee… A fatica inizio a 18 anni con ragioneria. Due anni in uno. Ci son troppe materie: passo a geometra.
    
    Il mio segno zodiacale? Strano: Gemelli. Di cui uno lo conosco e l'altro no.
    
    L’altro è mio lato oscuro, che vien fuori di tanto in tanto a contatto con le ragazze, così che spesso mi sento ripetere ‘sta frase: "Oh, son mica masochista, io!"
    
    Da giovane (da giovane… una mia amica riderebbe, adesso) forzo la cosa, ma col tempo spesso rinuncio a mostrare il mio lato animalesco. Non è sempre apprezzato, anche se incontro chi ne va matta, ma è una minoranza. Così a volte lascio perdere e quando sento la fatidica frase mi riallaccio i pantaloni. In fondo, mi dico, ti ho mica costretta a venire con me. Hai scelto tu, io ti ho detto le mie regole. Se non ti va, basta.
    
    Ma non mi piace celare la mia natura, nemmeno io sono un masochista e so che alla lunga nasconderla alla persona con cui faccio all'amore potrebbe nuocermi. Certo non le dico che la voglio frustare, a volte la frusta ...
    ... non serve, basta la mente. O solo essere se stessi.
    
    Lei. Lei è più grande di me. Ridiamo e scherziamo. La conosco in discoteca, la mia seconda casa. Ha avuto una relazione anzi di più, un matrimonio fallito. Io sono completamente diverso, e non ho mai avuto non dico un matrimonio ma neanche una storia seria.
    
    Lei è sempre gentile con me. Aspetta che per me finisca la serata e poi parliamo, ridiamo. Quando mi invita a salire a casa sua (lei abita sola e anche in questo siamo diversi: io abito coi miei) le rispondo di no. Ma le dico scherzando che mi piace frustare le ragazze. L'avessi, poi, la frusta… non ho manco quella! Mi chiede se domino o se mi lascio dominare. Le rispondo che domino e anche li ridiamo, ma io di salire da lei non ne voglio sapere. In genere me la cavo protestando che son stanco e comunque fidanzato (non è vero), ma ormai è da un po' che ci frequentiamo e sostenere questa balla mi diviene sempre più difficile. Inoltre lei incalza sempre più. Alla fine accetto, ma l’avverto che farà come dico io. Cambia espressione. Non ha il tempo di replicare: è domenica sera e le comunico che ci vedremo venerdì. Poi me ne vado.
    
    Venerdì arriva. Ci vediamo in disco, io in piedi a manovrare la mia consolle, lei che mi aspetta seduta pazientemente sul solito sgabello dietro a me. Aspetta. Paziente. Di tanto in tanto mi prende da bere. Alla fine della serata le dico che il giorno dopo sarò da lei ma che non la voglio vedere nel locale: mi aspetterà a casa. io arriverò ...
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