Il collare - Cap.2
Data: 07/01/2020,
Categorie:
Zoofilia
Autore: SBD, Fonte: EroticiRacconti
... sicuro al buon Manetti non sarebbe dispiaciuto. Sei mesi fa probabilmente non sarebbe neanche stato altrettanto interessato... Maledii la l'exploit salutista di mia moglie. Tornammo a casa. Avevo ruminato sulle mie sfortune per tutto il viaggio. Non ero morto, eppure mia moglie era già in procinto di rifarsi una vita. E di farsi Manetti. Rividi tutte le attenzioni che l'avevo osservata mettere nel vestirsi e nel curarsi da quando ero tornato, alla luce di questa rivelazione e, per la prima volta da quando ero un cane, mi sentii ringhiare. La seguii in camera dove sgusciò fuori dagli indumenti attillati, zuppi di sudore. Seguivo la traccia del suo odore quasi in automatico. L'eccitazione era leggera ma chiaramente distinguibile. A causa di quel viscido di Manetti? Forse... Eravamo soli in casa, tuttavita mi sorprese vedere mia moglie liberarsi del perizoma e del reggiseno prima di dirigersi serza vergona alcuna, tutta nuda verso il bagno. Notai che pure lei come Michela era totalmente depilata, ma mi stupì meno, lo faceva sempre da ragazza quando arrivava la bella stagione. In qualche modo era logico che avesse ripreso anche quell'abitudine, ma di certo mi inquietava dopo averla vista flirtare con un altro. Annusai, ineluttabilmente attratto, l'intimo che aveva lasciato a terra, saturo del suo odore, poi trottai in bagno. La vidi allo specchio, tutta seria, l'acqua già scorreva nella doccia. Aveva l'aria di chi deve prendere una decisione. Notai che si rigirava tra le mani ...
... qualcosa. Un anello... la nostra fede. Lo pesò per un attimo, sospirando, poi fece per appoggiarlo sul lavandino. Abbiai, d'istinto. L'anello le scappò dalle mani, tintinnado sul pavimento piastrellato. Lei s'affretto subito a recuperalo, un espressione sgomenta, colpevole sul viso. Vederla carponi di fronte a me, il sesso oscenamente esposto, quasi fosse lei stessa un animale che mi incitava a montarla, mi fece scattare qualcosa. Prima che potesse rendersi conto le infilai il muso tra le natiche, lasciando che la mia lingua canina facesse quello che sapeva far meglio. Il suo sudore, l'odore della sua pelle, dei suoi umori, delle creme che si spalmava, distinguevo tutto alla pefezione, mille volte aplificato rispetto l'ultima volta che le avevo fatto qualcosa del genere da essere umano. Lei squittì sorpresa, cercando subito di sottrarsi a quell'inattesa molestia. La concitazione, il pavimento scivoloso, le consentirono a fatica di raggiungere carponi il bidet, abbracciandolo come un ancora di salvezza. Io l'avevo incalzata senza fatica, il muso beatamente premuto contro il suo perineo, scodinzolante. Fece per tirarsi su. Qui intervenne la malizia di uomo. Le saltai addosso sulla schiena nuda, cogliendola alla sprovvista, togliendole il fiato e lo slancio col mio peso. Il cazzo, lo sentivo duro, goffamente lo spinsi contro il suo sedere sodo. "Nerone!" Squittì Laura di nuovo, decisamente più allarmata stavolta. Purtoppo mi dovetti rendere conto ancora una volta di quale handicap ...