1. DA SIGNORA MATURA INSOSPETTABILE A TROIA SOTTOMESSA (9)


    Data: 10/11/2017, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Autore: signoraelisa, Fonte: RaccontiMilu

    ... appunto lo studio di Stefano. Appena dentro, sentii Stefano parlare con le due donne addette alla pulizia, dicendogli che aveva dei problemi quella sera, un intervento imprevisto quindi di tornare la mattina seguente, lasciò loro una lauta mancia che le convinse a desistere per rimandare al mattino successivo la pulizia dello studio. Appena chisa la porta, mi guardò e mi disse �cosa fai ancora vestita? Forza troia, non farci perdere tempo, mettiti nuda come devi stare� arrossii sentendomi trattare così, ma mi misi immediatamente ad ubbidire rimanendo completamente nuda, a quel punto, senza delicatezza, mi spinse oltre la porta e mi ritrovai in un grosso studio, con almeno due lettini, una poltrona ginecologica ed altri aggeggi, loro due erano sempre vestiti, ciò accentuava ancor di più il fatto che fossi nuda, scalza, impotente. Apri un armadietto, ne tirò fuori una valigetta rigida con serratura a combinazione, la aprì e poi cercando dentro disse a Mario, visto che non vuoi inanellarla e forarla, facciamo qualcosa che ci farà divertire ugualmente senza segnarla. Ero sconcertata, mi si avvicinò, mi prese le braccia, portandomele dietro la schiena e me le sentii bloccare, mi resi conto con stupore ed un crescente timore, che mi aveva ammanettato le mani dietro la schiena, poi passatomi davanti, mi prese con due dita un capezzolo tirandolo, torcendolo, cercando di allungarlo, poi con mossa rapida ci applicò una pinzetta metallica, tipo quelle per le tende, con i denti a ...
    ... coccodrillo, fù un dolore inimmaginabile, lanciai un urlo, tentando di fuggire, ma dove? Nuda, ammanettata�. Stefano senza parlare, ma sogghignando, agguantò con violenza, l�altra mammella e ripetè l�operazione su l�altro capezzolo, il viso era una maschera di dolore, piangevo e mi lamentavo, mi piegavo in due, mi mollo uno schiaffo ingiungendomi di allargar le gambe, tremante eseguii così che mi applicò una molletta come le altre, su ognuna delle grandi labbra, cosa che mi costrinse a tener le cosce larghe, per non farle sfregare contro e cercar almeno di limitare anche se di pochissimo il dolore, poi non contento prese dei pesi, disse che erano quelli che usano i muratori per mettere i muri a piombo, e li appese ai ganci che erano su le mollette dei capezzoli, facendo sì che le mammelle si allungassero innaturalmente in basso, aumentando il dolore per i morsi dei denti metallici sui capezzoli. Mi spinse a pancia in giù di traverso su uno dei lettini, mi mise in maniera che le mammelle penzolassero dall�altro lato del lettino, con i pesi che ballavano penzolando a destra e sinistra, venne dietro, mi sputò sul culo e senza delicatezza mi ci entrò dentro, mi mancava il fiato, pensavo di piangere tutte le mie lacrime, credevo che i capezzoli si sarebbero strappati, intanto Stefano mi inculava con buona lena, dopo un po�, non so dir quanto ma certo non pochissimo, aumentò il ritmo, dopo un paio di sculaccioni violenti, mi prese le chiappe strizzandole con violenza, poi dando alcuni ...