1. Effetto nico - 1


    Data: 10/11/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... offeso.”
    
    Con gli etero bisogna essere sempre molto diplomatici, se vuoi sperare di mettergli le mani nelle mutande.
    
    “No, per niente, - ribatté lui – ho parlato di mariti bisex solo per aumentare il possibile bacino di utenza… diciamo così.”
    
    “Già, immagino. Ce ne devono essere molti, che in realtà gli interessa solo vedere un altro, mentre si fotte la moglie.”, osservai.
    
    “Infatti, infatti.”
    
    “Senti, io sono gay, credo di avertelo detto…”, ripresi.
    
    “Sì, infatti.”
    
    “Non so… magari ti crea problemi…”
    
    “No, nessun problema, altrimenti non ti avrei telefonato, ti pare? Invece, nella tua lettera dicevi di volermi fotografare…”
    
    “Certo! – colsi la palla al balzo, forse con un po’ troppo entusiasmo – ti va?”
    
    “Volentieri.”
    
    “Bene. Quando possiamo vederci?”
    
    “Tu puoi ospitare?”
    
    “Senza problemi.”, risposi.
    
    Ci mettemmo d’accordo su un pomeriggio della settimana successiva e riattaccammo.
    
    Appena messa giù la cornetta, corsi a prendere la rivista, cercai il suo annuncio e me ne stetti a slumare la foto, mentre portavo al suo radioso compimento il mio solitario piacere.
    
    Il tal giorno, alla tal’ora, raggiunsi il luogo dell’appuntamento: un parcheggio poco lontano da casa mia. Era un posto alquanto trascurato a quei tempi e di notte ci si appartavano coppiette e prostitute, come testimoniato dai numerosi preservativi sparsi in giro e ormai stratificati da mesi di incuria.
    
    Ero un po’ teso, naturalmente, ma non avevo lo stomaco in subbuglio ...
    ... come altre volte: il fatto che dovessimo solo conoscerci e fare delle foto rendeva l’aspettativa molto meno angosciante.
    
    Più o meno all’ora convenuta, una macchina entrò nel parcheggio e venne a fermarsi nelle mie vicinanze. Ne scese un giovanottone che si diresse verso di me con aria sorridente.
    
    “Lorenzo?” chiese.
    
    E al mio sì:
    
    “Sono Nico, piacere.”, e mi strinse la mano che gli avevo teso: una stretta solida, forte, in perfetta sintonia col suo aspetto maschio e sicuro.
    
    Sarà stato alto sul metro e ottantacinque, moro, fisico asciutto; il volto non era bello nel senso proprio del termine, ma nell’insieme dei lineamenti, con il suo sorriso franco e lo sguardo penetrante, risultava molto maschio e a dir poco affascinante. Inutile dire che ne rimasi turbato fin dalla prima occhiata.
    
    Ci scambiammo qualche battuta cretina, tanto per rompere il ghiaccio, poi:
    
    “Andiamo a casa?”, proposi.
    
    “Volentieri”, rispose lui, chiudendo la macchina.
    
    “Hanno risposto in molte al tuo annuncio?”, chiesi durante il cammino.
    
    “Non mi posso lamentare.”
    
    “E vorrei vedere, - commentai ridendo – con una presentazione come la tua!”
    
    Anche lui scoppiò a ridere e questo dissipò il mio residuo timore che potesse creargli qualche imbarazzo il fatto che ero gay e che piaceva anche a me. In realtà, se c’è una cosa che Nico non provò mai nei miei confronti è proprio l’imbarazzo, neanche quando mi capitò di fargli qualche apprezzamento particolarmente caloroso o qualche avance ...