1. Effetto nico - 1


    Data: 10/11/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... infilargli ogni tanto le mani nelle mutande e toccargli l’uccello, con la scusa di sistemarglielo.
    
    Finalmente, via anche gli slip! Che dire, ragazzi?... Quando mi trovai davanti quella grazia di dio poderosa, lunga, baldanzosamente protesa in avanti con la punta appena scappellata e la boccuccia che occhieggiava nella corona increspata del prepuzio, già stillante di miele:
    
    “Cazzo, che bello!”, non potei fare a meno di sospirare.
    
    Nico ridacchiò: conosceva bene quella reazione. Se lo prese con due dita e se lo scappellò leggermente, liberando in questo modo una goccia di rugiada, che colò a terra con un filamento traslucido. Mi sentii un prurito sulla punta della lingua per la voglia che avevo di leccarla!
    
    Istintivamente, allungai la mano e lo presi, tirando giù la guaina, fino a scoprire del tutto la cappella: era una prugna rosea, lucida di sugo. Mossi lievemente la mano su e giù, fissando ammaliato la pelle carnosa del prepuzio scorrere avanti e indietro, scoprendola e ricoprendola… Nico non disse niente. Allora mi chinai e presi in bocca il glande viscoso, sorbendolo come un gelato. Ma lui si tirò indietro.
    
    “Questo no.”, disse.
    
    Ma non c’era rabbia o riprensione nella sua voce, solo la tranquilla determinazione di un limite che non mi era concesso superare.
    
    “Scusami, - gli feci, col sorriso più disarmante che riuscii a recuperare – ma è veramente difficile resistere.”
    
    “Immagino”, concordò benevolmente lui.
    
    Continuai a scattargli foto nei vari ...
    ... ambienti della casa; ad un certo punto, però, l’erezione compressa nei jeans, cominciò ad essermi seriamente d’impaccio.
    
    “Ti secca, se mi tolgo i pantaloni?”, gli chiesi.
    
    “Fa’ pure.”, rispose lui tranquillo.
    
    Allora me li slacciai e mi contorsi per togliermeli, senza tirarmi giù anche il resto. Per un attimo mi sentii un cretino con quelle mutande tese sul davanti e inequivocabilmente bagnate; ma subito dopo scattò l’istinto esibizionistico, che grazie al cielo non mi manca. Nico mi guardò.
    
    “Puoi toglierti pure il resto, se vuoi, non mi formalizzo.”, mi disse.
    
    Ma non ero ancora pronto per questo.
    
    “Oh, va bene così.”, sorrisi e ripresi la macchinetta con aria indifferente.
    
    “Ci restano solo un paio di foto. – osservai dopo un po’, controllando il contascatti – Mi piacerebbe farne una mentre te lo tengo in bocca, ti va?”
    
    Rimasi col fiato sospeso, mentre lui mi guardava fisso, con una luce tra il divertito e l’incerto negli occhi.
    
    “Hai un preservativo?”, mi chiese alla fine.
    
    Oddio, sta a vedere che vuole scoparmi!, pensai. Glielo diedi, incredulo e speranzoso, ma lui se lo srotolò sul cazzo e si mise a sedere.
    
    “Dai, vieni.”, fece, allargando le gambe e tenendoselo diritto con la mano.
    
    La mia bocca si rifiutava di ingoiare un pezzo di gomma ma, d’altra parte, quando mi si sarebbe ripresentata una simile occasione? Sistemai la macchinetta sul cavalletto, programmai l’autoscatto e corsi a inginocchiarmi tra le sue cosce, ingoiando un buon terzo di quel ...