1. La ragazza di campagna diventa schiava - capitolo 2


    Data: 16/01/2020, Categorie: Lesbo Autore: Koss99, Fonte: Annunci69

    ... comandava. La sua padroncina era vestita in modo sportivo ed attillato secondo la moda del tempo: mocassini, pantaloni di velluto, un maglione ed un giubbotto di pelle. Rosa invece si era messa delle scarpe con un tacco molto basso, il collant, la gonna, un maglione ed il cappotto (di tutto il meglio ed il poco che aveva).
    
    Appena entrate, Sara si sdraiò su un divano e rivolgendosi a Rosa le disse: - spogliati. - Lei intanto si accese una sigaretta. Rosa si spogliò cosciente di essere migliorata moltissimo, il suo seno era sempre molto grosso, era difficile che stesse su, ma non pendeva più come una volta e le sue cosce non erano più grasse, ma robuste, i polpacci invece erano davvero troppo muscolosi, tutti quegli anni in bicicletta avevano lasciato il segno. Le sue preoccupazioni svanirono presto, la sua padroncina la guardava apprezzandola e piena di desiderio. Rosa fu presto nuda, la padroncina le fece cenno di avvicinarsi e l’attirò a sé. Fu meraviglioso. Iniziò a baciarla dappertutto. Anche in bocca, cosa che le aveva concesso solo una volta. Poi iniziò a mordicchiarla sui capezzoli e ad accarezzarla tra le gambe. Si spogliò pure lei e volle che le sue carezze fossero ricambiate. C'era un contrasto nettissimo tra i loro corpi; quello di Sara era piccolo, minuto e nervoso; quello di Rosa: grande, forte e calmo.
    
    Si diedero piacere per lungo tempo. Poi verso mezzogiorno Sara disse: - vestiamoci ed andiamo a pranzo. – Rosa fece per indossare nuovamente i suoi vestiti, ...
    ... ma lei la fermò.
    
    - Indossa quelli che ti ho portato, guarda lì nella borsa. – Rosa rimase senza parole, come avrebbe potuto indossare quegli indumenti. Ci provò mentre Sara la osservava attentamente, pronta ad intervenire se si fosse rifiutata o avesse sbagliato. Rosa iniziò dalla biancheria intima, se così si poteva definire. Le mutande erano una cintura di cuoio con una strisciolina di pelle che doveva coprire le intimità, capì come andavano indossate e se le mise. Anche il reggiseno era di cuoio e lasciava gran parte delle tette scoperte indossò pure quello, la ragazza si sentiva indecentemente nuda, più di prima. Poi indossò delle calze nere autoreggenti e le scarpe con il tacco molto alto, anche se non altissimo, ma per Rosa che non aveva mai calzato scarpe col tacco fu un'impresa tenersi in equilibrio. - Cammina un po’ - fu l'ordine che ricevette. Iniziò a muoversi per la stanza e dopo qualche minuto pensò di potercela fare, ma non si doveva distrarre. Con quel tacco superava abbondantemente il metro ed ottanta. Fu contenta di scoprire che i suoi polpacci ora sembravano più snelli. Si mise la gonna, era blu e plissettata, le arrivava sopra al ginocchio, per l'epoca era una minigonna. Per finire un maglione bianco di lana, molto fine e largo sul corpo che la faceva apparire più magra. Rosa si accorse di essere bella, elegante ed accessibile in ogni parte del suo corpo con grande facilità. Evidentemente quello era lo scopo di quell'abbigliamento che però la rendeva più ...