1. Cugina Padrona 4


    Data: 16/01/2020, Categorie: Incesti Autore: Scrittore

    ... Non risposi. Nadia dopo un po': "ok, puoi toccarti, ma non venire..." Occhiolino... Io non ci capii più niente, mi sentii catapultato in dietro nel tempo, non sapevo che pensare, che scrivere... mi pulsavano le tempie e mi sentivo eccitato... Uscii da Facebook senza nemmeno salutarla... ma quella notte non riuscii a dormire... L'indomani verso le 15:00 del pomeriggio bussarono alla mia porta... Era Nadia!, e quando la vidi rimasi di pietra... Lei mi gettò le braccia al collo, e come se non fossero passati 15 anni dall'ultima volta che ci eravamo visti, mi disse di farle un caffè, si tolse la sciarpa e il giaccone, e si gettò sul divano... Io rimasi in silenzio, ma ubbidii... Lei mi seguì in cucina: era più bella di come la ricordassi, più matura, più dolce, coi capelli corti ed alcune rughette di espressione attorno agli occhi che trovavo stranamente sensuali... Evidentemente le avevano detto che vivevo da solo nella casa al mare...! Nadia allora mi raccontò che mi aveva sempre pensato davvero, che sentiva spesso mio padre, mi fece capire di odiare mia madre, ed effettivamente era molto informata sulla mia vita. Aveva intenzione di rimanere in Sicilia, mio padre l'avrebbe aiutata a trovare un lavoretto, e non aveva nessun altro problema da risolvere: infatti si sarebbe trasferita a vivere in casa mia... Io non aprivo bocca. Quasi piangevo. Misi un tuorlo d'uovo nella tazza con 5 cucchiaini di zucchero, e preparai la cremina per il caffè che presto fumò nella caffettiera. Ero ...
    ... come al solito deluso da me, capivo tutto eppure non capivo, ma ero soprattutto eccitato... Ubbidirle ancora, infatti, significava per me partecipare ad un gioco che era, almeno per il sottoscritto, fondamentalmente erotico... Come quando ero adolescente, non riuscivo a farmi una idea precisa di questo gioco, ma Nadia sapeva tutto per me, ne ero sicuro - era palese! -, e più di ogni fantasia erotica, questo suo volere per me, era il mio destino, era la mia luce nera, l'acme di ogni mia pulsione sessuale... Annusando il caffè pensai capii tutte queste cose, e pensai a quanto fosse stata banale ed insoddisfacente la mia vita sessuale, e inoltre la supponenza e la prepotenza di Nadia, piuttosto che rappresentare scenari libidinosi e avventurosi, comunque mi promettevano una emancipazione sessuale generica - ma totale... Finalmente parlai... "Per me va bene che tu viva qui. Il problema è la mia ragazza, non so come la prenderebbe...". Nadia mi schiacciò l'occhio: "...ma io sono tua cugina...!". Era proprio di quell'intesa che avevo bisogno, quell'occhio complice e quel "ma..." allusivo, infatti, mi infusero una sensazione strana, inaudita, un presentimento di liberazione, una prospettiva di schiavitù che oggi chiamo "felicità"... Quando ci sedemmo sul divano, casa mia già era un altro luogo, un posto sconosciuto: il teatro delle mie malinconie, in un quarto d'ora, si era trasformato nel palcoscenico della mia emancipazione reale: avevo viaggiato poco in vita mia, ma quel giorno ...
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