La minestra riscaldata diventa bollente – 1 – l’occasione
Data: 12/11/2017,
Categorie:
Etero
Autore: IlBaroneRosso, Fonte: Annunci69
... cambiamo le lenzuola del mio letto”.
“No, dai, lascia stare le lenzuola, tanto ci dormi tu, io dormo sul divano”.
“Non se ne parla nemmeno, sono io che ho combinato il casino con la bambina. E poi io sto bene, sul divano. Ti presto un mio pigiama pulito, per la notte. In bagno trovi anche uno spazzolino da denti pulito”.
“Sei attrezzato bene, qui, perfino lo spazzolino. In caso di pernottamento imprevisto”.
Voleva essere ironica, anzi maligna.
Giorgio fingeva di non capire le allusioni.
“Sono quelli che trovo incartati e inscatolati in albergo, quando viaggio. Non ne ho bisogno e me li porto via”.
“Piuttosto” insisteva Giorgio “aiutami a cambiare il letto”.
“Va bene, però allora dormi anche tu nel lettone; abbiamo dormito insieme per oltre vent’anni, da fidanzati e da sposati, stavolta dormiamo uno da una parte e uno dall’altra, da separati”.
E così fecero.
All’inizio.
Ma forse lo sapevano già.
La chimica.
La chiamavano così la passione sfrenata che li coglieva entrambi quando erano soli insieme.
A letto, ma anche in altri luoghi.
Una volta perfino nell’acqua del mare, in maremma.
Perfino quando lei era incazzata nera per i continui tradimenti di lui.
Perfino quando avevano appena finito di fare a botte, per lo stesso motivo.
Perfino quando avevano già deciso di separarsi.
Perfino quella volta che lui era tornato a casa solo per prendere i vestiti e la sua roba da portarsi via.
Perfino adesso che avevano passato i ...
... sessant’anni, lui, e i cinquanta, lei ed erano passati dieci anni dall’ultima volta.
La chimica.
Quando Giorgio si avvicinò per darle il bacino della buona notte, dopo aver spento le luci, il bacio diventò quasi per caso un bacio sulla bocca, e lei non lo rifiutò.
La lingua di lui entrò nella bocca di lei, a cercarle la lingua.
E lei accettò di attorcigliarsi a quella di lui, anzi non aspettava altro.
Naturale, quasi automatico il gesto delle mani di lui, a palpare le tette.
E le mani di lei, anche questo un gesto automatico, a toccarlo da sopra i pantaloni del pigiama, e poi a tirarglielo fuori per prenderlo in mano e menarlo.
E tutto il resto, secondo un copione ormai conosciuto e collaudato.
Con qualche novità, però.
Negli anni da separato Giorgio aveva imparato a fare bene l’orale.
Forse voleva farle vedere quanto era diventato bravo, in questa specialità.
Leccava avidamente intorno, sulle cosce dove si attaccano al busto, le piegoline le chiamava, che belle piegoline che hai.
Intorno, e sul pancino, e le faceva i complimenti, hai conservato un fisico perfetto, neanche un filo di grasso; e ci credo, pensava lei, con tutta la palestra e le creme e i massaggi.
Ma anche lui è a posto di fisico, notava lei, asciutto e tonico, più magro di quando si erano lasciati, non aveva più la pancetta da sposato, proprio un bel fisico.
Lui girava intorno con la bocca, con la lingua, da lontano, come se non sapesse trovare il posto giusto, poi si ...