Mia cugina elisa
Data: 29/01/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: tommysex7
Un'estate di alcuni anni fa, un'estate come tante: sovrabbondante di furore vitale e di moti inquieti appena accennati. I roventi venti estivi conducevano seco fragranze lontane mentre il frinire delle cicale faceva da sfondo all'erompere della stagione. Le piante virenti all'apice del rigoglio, le acque marine riscaldate dalle cocenti irradiazioni che si riverberavano spietate sulla loro superficie. Con loro anche io sbocciavo. Come una rosa. La mia pelle era di pesca, le labbra rosse quali fragole di stagione, gli occhi splendevano di una mistione di cromie incostanti, cangianti, magiche. Il loro natural richiamo era il frutto dei noccioli presso le cui fronde mia madre soleva accompagnarmi. Allora ero fresca e innocente come figlia di fata e sapevo incantarmi allo spettacolo della natura tutta in amore. E di quell'amore anch'io venivo pervasa: mi sentivo già parte di un ciclo che presto avrebbe visto quella crisalide ancora sgraziata trasformarsi in donna desiderata.
Come tutte le estati mi recavo a casa di mia nonna materna, in una zona collinare non discosta dal mare. Solitamente trascorrevo due settimane da lei che, al contrario di quanto potreste pensare, volavano rapide, troppo rapide. La nonna mi viziava sempre, stravedeva per me e, ora che ero ormai una giovane donna, fremeva d'orgoglio nel mostrarsi al mio fianco per le strade della cittadina. Adoravo stare con lei, aiutarla nelle minime occupazioni, ma soprattutto girare per la piccola ...
... città.
Istintivamente ero protesa a farmi ammirare, sedurre, incantare, ma detestavo essere infastidita e importunata volgarmente. Con lei presente molti ragazzi giovani e persino qualcheduno coi capelli già bianchi, mi squadravano mettendo conto di passare inosservati, ma non osavano avvicinarsi. Vestivo semplicemente, non tanto da nascondere le forme prepotenti che da pochi anni mi adornavano tributandomi estesa grazia sensuale. La t-shirt o il top e sotto un gonnellino o dei jeans. I capelli spesso sciolti così che il vento languido scherzasse con loro assieme al suo fedele compagno di sensualità ricolmo: il sole, la nostra stella.
Essendo nel cuore della torrida estate giravo sempre scalza alludendo a giochi proibiti coi piedi dentro belle scarpine rialzate di qualche centimetro. Avevo terminato da un bel po'la crescita, non sarei mai arrivato a 1,75, ma fermata qualche cm in meno. Sì, ero comunque simile a una farfalla che esplodeva di colori e di vita. Lanciavo sguardi inavvertitamente provocanti che oggi ammetto essere equivalsi ad altrettanti dardi per coloro cui erano diretti.
Ero timida e audace al tempo stesso: da un lato provavo innata vergogna a sentirmi oggetto di sguardi e di quelli che avvertivo essere i turbamenti altrui, dall'altra, anche scorgendo le mie coetanee, mi pareva di abbigliarmi con la massima decenza: non amavo le gonne troppo corte e neppure i top esageratamente attillati; mi davo sul viso solo un filo di trucco. Una punta di matita e, per qualche serata ...