1. Giorgio e samantha


    Data: 31/01/2020, Categorie: Trans Autore: iosodoma

    ... sporgono dalla vita bassa dei calzoni. Si infila fra le poltrone con passi incerti, mentre scivola al suo posto sento il contatto delicato del culetto contro il mio inguine che reagisce prontamente ed il mio fratellino preme contro la lampo dei pantaloni, è quasi arrivata al suo posto e la sento vacillare, la trattengo prendendola per un braccio, lei mi sorride e mi rassicura dicendo che è tutto a posto. Si siede e come se fosse in imbarazzo fissa lo sguardo fuori dal finestrino. Finalmente l’aereo decolla io riprendo a leggere il mio libro evitando di guardarla con troppa insistenza, lei abbassa lo sguardo sulla rivista che sfoglia nervosamente, prende dalla borsa un altro bric di succo e lo sorseggia con la cannuccia incavando le guance, ed io non posso farmi tornare in mente i pensieri lascivi immaginandola davanti a me che incava le guance per succhiarmelo sino in gola. Si abbassano le luci, io accendo la mia luce di cortesia e continuo a leggere quando sento il tuo capo che scivola sul sedile e si poggia sulla mia spalla, dorme profondamente ed il suo respiro mi accarezza la guancia, i suoi capelli mi sfiorano il viso ed io ispiro il loro profumo, è eccitante, un profumo dolce che sa di oriente. Mentre dorme il mio sguardo si posa sulle cosce lunghe e tornite e mille idee lascive invadono il mio cervello causandomi un’erezione mostruosa. Il tempo passa velocemente, si riaccendono le luci ed appare l’avviso di allacciare le cinture perché stiamo per atterrare, lei si ...
    ... sveglia di soprassalto, mi guarda attonita e arrossisce quando si accorge che ha dormito sulla spalla, si scusa, ha i capelli davanti al viso ancora insonnolito, le dico che non è un problema e che per me è stato un piacere. Sorride e senza che io le chieda nulla, lei mi mormora il suo nome “Samantha” e mi porge la mano la stratta è forte ma la mano e morbida e curata, gliela stringo presentandomi anch’io e proponendogli subito di darci del tu. Gli chiedo qual’ è la sua meta e lei mi dice il nome del villaggio, la guardo sbalordito di tanta fortuna perché è il mio villaggio. Dobbiamo sbarcare ed io cerco di starle accanto malgrado il trambusto degli altri passeggeri, dopo il controllo passaporti arriviamo al ritiro bagagli, le valige arrivano subito ma con un grande caos, la mia arriva subito, aspetto che arrivino i suoi bagagli, la vedo in difficoltà, una grossa valigia impedisce agli altri bagagli di scorrere, lei tenta di salire sul nastro, la fermo “Ma sei pazza, lascia faccio, qual è il tuo bagaglio? “Per me non è un problema, salto sul nastro, lei mi indica un grande trolley rosa, lo recupero, lo porto accanto alla mia sacca. Andiamo sul piazzale dove ci sono gli autobus, troviamo il nostro e prendiamo posto, siamo tutti e due stanchi vedo il suo capo ciondolare e fra me spero che si addormenti di nuovo e che si appoggi a me, ma lei resiste con uno sforzo e tiene il capo ben eretto. Arriviamo al villaggio, ci assegnano le stanze, io ho il numero 68, le chiedo che numero ...
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