1. Giorgio e samantha


    Data: 31/01/2020, Categorie: Trans Autore: iosodoma

    ... camminiamo così mano nella mano, cerco di farla avvicina re a me e sento che cede e ogni tanto le nostre anche si scontrano piacevolmente, la tengo più stretta e intuisco che a lei piace. Per i miei gusti il posto è troppo affollato, lo faccio notare anche a lei e di comune accordo usciamo dal paese verso la costa, le mostro il paesaggio chiedendole se le piace lei annuisce. Approfitto del fatto che siamo soli in un paesaggio stupendo, l’attiro verso di me, lei cede arrendevole, i nostri volti sono vicinissimo sento il calore delle sue labbra, la stringo ancora di più le labbra si sfiorano, ma lei rompe l’incanto “Ti prego non ora, scusami” mi pone le mani sulle spalle e mi allontana. Sono deluso, mi aveva dato l’impressione che un bacio le avesse fatto piacere, continuo la passeggiata, parlando di mille cose e in particolare dei miei viaggi precedenti, lei sembra distratta non riesco a capirla. Riprendiamo l’auto e torniamo al villaggio, appena entrati lei scorge un campo da tennis, me lo mostra entusiasta e mi dice che le piacerebbe provare a giocare non lo ha mai fatto. Subito però il suo entusiasmi si placa perché non ha il necessario. Non voglio deluderla, parcheggio e la porto in un piccolo negozio che vende praticamente tutto. Andiamo verso il settore degli abiti sportivi e fortunatamente hanno dei gonnellini da tennis, lei ne scegli uno moto succinto nero, entra dietro una tenda per provarlo, mi chiama, “Che ne dici? “Dicendo così, fa una giravolta il gonnellino si ...
    ... alza lasciando ben in vista il perizoma nero che indossa e che copre ben poco, a me il gonnellino sembra troppo grande, ne prova uno più piccolo, la prova è perfetta ora l'abitino è ancora più succinto e non lascia nulla all’immaginazione. Comprimiamo anche una maglietta e delle scarpe da gioco. Gli dico che io posso giocare anche così, ho le scarpe da ginnastica e i calzoncini. Mentre lei si cambia affitto due racchette e un tubo di palle. L’aspetto in campo giocherellando con la palla, lei arriva di corsa chiedendomi come sta, “Sembri la Sharapova” lei sorride di rimando piazzandosi in mezzo al campo e mi dice che non sa nemmeno chi sia, mentre cammina non posso non osservare il bordo del gonnellino che si solleva ad ogni passo lasciandomi intravedere il sederino che sembra nudo anche se un a volte si vede una sottile riga di stoffa fra le natiche. Gli tiro la prima palla e la non la colpisce, un’altra e ancora liscio, mi piace quando si china per raccogliere la palla lasciandomi vedere tutte le sue grazie, le natiche tornite e rosee. Vado nel suo campo, sono perfido ed arrapato, con la scusa di farle vedere come si impugna la racchetta, i pongo dietro di lei con una mano sul fianco, le faccio sentire contro le natiche il mio pacco che si è indurito di molto, lei in un primo momento sembra godere della cosa mi allontana sorridendo “Giochiamo dai!!”. Ritorno nella parte di campo di mia spettanza e riprendiamo a palleggiare, ne colpisce qualcuna piegando le gambe come le ho ...
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