1. 147 - Mamma Erica, sua figlia Ambra e il fidanzato brasiliano


    Data: 07/02/2020, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Incesti Lesbo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... bagno e sciolsi i capelli pettinandoli con cura, mi truccai leggermente con un trucco appena accennato, indossai poi le scarpe con il tacco dodici e quindi mi andai nuovamente a sedere in poltrona. Quando stavo seduta l�abitino saliva sin oltre metà coscia e la scollatura offriva la visione di buona parte del mio seno libero da supporti.Erano le diciassette e trenta quando squillò il campanello di casa, andai ad aprire e Alejandro entrò stringendomi la mano e baciandomi sulle guance.Lo guardai da dietro mentre mi precedeva nel corridoio e notai che aveva pure un gran bel sedere. Questa volta indossava dei jeans blue a tubo, stretti in fondo e non solo in fondo.Lo feci sedere, gli chiesi se voleva un caffè, lui optò invece per un bicchiere d�acqua fresca.Alla fine gli servii l�acqua ed anche un�aranciata. Mi sedetti davanti a lui e cominciammo a chiacchierare. Mi disse che suo padre era brasiliano e sua mamma italiana di origini pugliesi.Estrasse con fatica dal portafogli che teneva nella tasca posteriore dei jeans una fotografia dei suoi genitori. Lei bellissima donna con caratteristiche prettamente mediterranee e lui un bell�uomo brasiliano, che non poteva dire che il figlio non fosse suo. Il padre un poco più robusto di lui e con una traccia di pancetta incipiente, ma a parte queste piccole cose erano praticamente identici. Pensai, chissà se sono uguali anche nel pisello? Cacciai indietro la domanda sconcia e guardando il giovanotto negli occhi gli chiesi se amava ...
    ... veramente Ambra. Lui senza un attimo di esitazione mi rispose che l�amava dal primo momento che l�aveva vista.Alejandro amava mia figlia ma intanto frugava con lo sguardo fra le gambe della madre.Accavallai le gambe e così facendo scoprii quasi per intero la mia coscia sinistra. Mentre mi parlava distrattamente prese una rivista dal portariviste e se la appoggiò sulle gambe. Al giovanotto gli era sicuramente diventato duro. Allineai le gambe e con un gesto molto femminile presi il bordo del vestito e lo tirai castamente verso il basso. Ero una porcella tentatrice, ma pensai che non fosse giusto che lo facessi indurire al mio probabile futuro genero. Mi chiese il permesso per andare in bagno e gli risposi che non era proprio il caso di chiedermelo. Si alzò in piedi e in quel momento vidi la grossa e lunga sbarra che imprigionata dai jeans si espandeva gonfiando la stoffa verso il suo lato sinistro. Una forte sensazione di calore fra le gambe confermò la mia eccitazione. Una moltitudine di pensieri contradditori fra di loro mi invasero il cervello. Lui era bellissimo, un cazzo da paura, eravamo soli, mi guardava come se volesse scoparmi da un momento all�altro, perché non approfittare?Questi erano quelli che mi facevano propendere per cogliere l�attimo. Gli altri pensieri invece mi dicevano che ero una mamma, ed ero proprio quella della sua fidanzata che poi era pure mia figlia. Non potevo tradire la mia bambina, non potevo io ultraquarantenne farmi sbattere da un ragazzino che aveva ...
«12...567...10»