1. Odette: oui je suis putaine, 2a parte


    Data: 09/02/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: sexitraumer

    ... stare marito !”
    
    Odette se la rideva; non aveva alcuna intenzione di recare offesa alla matriarca di quella famiglia, ma chiaramente quella donna aveva compreso cosa faceva Odette per vivere; tuttavia cento lire nette esentasse: sarebbero occorse nove settimane per metterle assieme; per quel giorno avrebbe fatto da madre, e da ospite, alla gentil signorina…
    
    Non appena Giuseppe col suo calesse arrivò al paese, dove essendo mastro fornaio aveva potuto prendere in affitto una casa di pietra tufacea bianca vicino la piazza, la signora Addolorata scese e fece scendere Odette, che a sua volta ebbe cura di prendersi il proprio bagaglio rimasto sul retro del calesse. La signora fece cenno al marito che poteva partire per recarsi a bottega, o meglio al proprio forno per provvedere al lavoro di quel giorno e quella notte, dando al lavorante ed al garzone le istruzioni necessarie. C’era da preparare il lievito, la farina, e da comprare la legna per l’infornata di quella prossima notte. Odette venne fatta accomodare nell’ampio ingresso che faceva anche da stanzone. La famiglia di Giuseppe era benestante poté notare la ragazza. La casa aveva dei mobili ed anche un giardino, benché fosse di sola pietra con una vasca dove lavare le stoviglie o fare il bucato; aveva anche un angolo per fare altri umani bisogni. Addolorata, la matrona di casa fece accomodare Odette nei pressi del tavolo con la tovaglia, e sedute che si furono entrambe, le disse affabile e ferma:
    
    “Cara Odetta, ora ...
    ... secondo i patti vorrei le altre cinquanta lire.”
    
    Odette frugò nel sacco e tirò fuori solo trenta lire dicendole:
    
    “Maintenant seulement trente ! Les autres vingt après le diner ! D’après midi !”
    
    Anche Odette restò ben ferma, e le disse in francese guardandola negli occhi quanto le avrebbe versato precisandole a gesti che al pomeriggio avrebbe saldato la somma pattuita. Addolorata accusò il colpo, e non obiettò. Incassò le trenta lire, che scomparvero tra le stoffe e le pieghe nella sua veste. Odette quindi chiese gesticolando:
    
    “Je voudrais me laver! Peut-on-se laver dans le jardin de pierre ?!”
    
    “Ah, volete lavarvi quindi, e lo vedo che siete bianca in viso…eh, eh va bene, andate pure in giardino a lavarvi se volete…”
    
    Odette si recò in giardino e vide che c’era abbastanza acqua per darsi una lavata intera; tornò al suo sacco e ne prese una spugnetta morbida che teneva sempre con sé, quindi si spogliò informalmente nello stanzone d’ingresso prima di uscire in giardino. Toltasi la veste apparve completamente nuda, come sua madre l’aveva fatta; ad Addolorata venne quasi uno svenimento quando la vide di spalle con quel suo bel culo che solo una quattordicenne o poco più poteva avere. La ragazza in presenza di un’altra donna era a suo completo agio; lo stesso non si sarebbe potuto dire di Addolorata, che esclamò:
    
    “Santa Vergine ! Questa l’ha mandata il diavolo ! E io il diavolo già l’ho conosciuto…Oh Gesù, Gesù ! ”
    
    Diavolo o non Diavolo, Odette era molto bella, ...
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