Odette: oui je suis putaine, 2a parte
Data: 09/02/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: sexitraumer
... loro tentativi di amabile conversazione con quella curiosa straniera, che ora si stava rivelando un’abile conduttrice di carretto a due cavalli. Stava viaggiando piuttosto velocemente quando all’improvviso Giuseppe cercò di dirle:
“Signorina, rallentate, vi prego rallentate ! Sono due cavalli vecchi, due ronzini, e ci siamo affezionati ! Non li vogliamo far macellare ! Se me li affatica da adesso non potrò usarli oggi al vespro ! Si affaticheranno, vi prego fermatevi !”
Anche Addolorata pensò di aggiungere:
“Signorina, che avete in corpo ? Il diavolo ? Io mai ho imparato a condurre come fate voi ! Però per il buon Dio vi prego, fatelo per me ! Fermatevi ! Questi due cavalli sono tutto quello che abbiamo per muovere il calesse ! Abbiamo solo loro…non reggeranno questa gran carriera vostra !”
Odette aveva ignorato le proteste di entrambi, poi quando ritenne di aver messo abbastanza frazioni di miglia dall’accampamento, in vista di quello che riteneva il paese rallentò, quindi fermò la carrozza. Si rivolse a Giuseppe dimenticando come si chiamasse, per cui usò la pronunzia spagnola del nome che aveva sentito a Carlos:
“José ! S’il vous plâit, prenez vous mon sac ? Merci !”
“Mon sac ? Il vostro sacco dite ?”
“Sì José, mon sac !...lo mio… sac-cò !”
Giuseppe saltò di nuovo a terra, e si diresse dietro per portare il sacco-bagaglio alla ragazza. Odette sorridendo ad Addolorata frugò dentro, e ne prese delle monete; contò trenta lire, poi cambiò idea, ed ...
... arrivò a cinquanta. Fece per darle all’uomo, ma questi le fece cenno verso la moglie, che pronta li accettò, e dopo aver dato un morso ad un paio di monete per saggiarne l’autenticità, se le sistemò con una certa rapidità sotto la vita, in una tasca segreta personale nel suo vestito di donna. Odette prese la parola per chieder loro in un italiano stentatissimo:
“Pouvete vous me ospitèr solò per cetta notte ? Me, io pagare voi per questa cossa !”
Addolorata, riaddolcita da quel pronto risarcimento monetario per lo sforzo dei cavalli le disse incuriosita:
“Ma voi signorina chi siete ? Dove stavate scappando ? Perché dovremmo ospitare voi ?”
“Je m’appel Odette ! Je dois aller à…à Otrantò cette nuit… je voudrais passer avec vous cette journée, io og-gi, cum voi, oggì solemènte ! Io paga vous per stare casa votra cum vous, mangèr, sì ? Puì à la soirèe, noi partir per Otrantò ?...Sì ? Autre cinquante lires… ça suffit ?”
Giuseppe e Addolorata si guardarono l’un l’altra, e la moglie gli fece cenno che avrebbero accettato: cento lire erano sempre cento lire; cento lire extra, e senza comunicarlo alla gilda dove avrebbero detto loro di dirottarla presso una pensione, onde non trarne un imprevisto guadagno personale, che li avrebbe potuto rendere un tanto più ricchi, squilibrando gli assetti economici nel piccolo comune. Quel guadagno, metà del quale già nelle mani di Addolorata, non se lo sarebbero fatto tassare. Il patto venne siglato con cenni d’intesa. Odette restituì le ...