1. Ruspante È meglio


    Data: 13/02/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... lentamente verso quell’angolo.
    
    Lo trovo appoggiato al muro, con la sigaretta. Mi sorride. La butta. Mi avvicino. “Sai che sei proprio un bel ragazzino?”.
    
    “Grazie, ma non sono un ragazzino. Ho 19 anni”.
    
    “Ah si? Avrei detto meno”. Pausa. “Ti va di venire con me a divertirci un po’?”.
    
    Anche se confuso, annuisco.
    
    “Non è il caso adesso. Potrebbero vederci insieme. Sai dove è il cimitero? Vieni lì alle tre, dopo pranzo”.
    
    “Ok, ci sarò”, riesco a dire con fatica. Mi sentivo come paralizzato.
    
    Lui si è girato e si è allontanato.
    
    Non vedevo l’ora ma, contemporaneamente, mi sentivo incosciente. Andare con uno sconosciuto, più forte di me, in un posto isolato poteva essere pericoloso. Ma non potevo perdere un’occasione simile. Così, pranzato coi miei, ho detto loro che sarei andato a fare una passeggiata fuori del paese, forse verso il cimitero (così da lasciare almeno un indizio). Mi sono avviato a passo svelto sotto il sole cocente, ma non ci ho badato proprio. Sono arrivato circa dieci minuti prima e lui non c’era. Ho aspettato una ventina di minuti e già mi dicevo che ero stato uno stupido a crederci quando arriva con una vecchia auto sgangherata. Salgo al volo per paura che ci vedessero, anche se intorno c’era solo rumore di cicale e tanto caldo. Ancora una volta vedo il suo volto così maschio che si illumina di un sorriso. Partiamo subito, chissà per dove.
    
    Mentre guida mi mette una mano sulla gamba; io fremo. “Come ti chiami?”.
    
    “Claudio”.
    
    “Io ...
    ... Bruno”.
    
    “Lo so. Ho sentito il barista”.
    
    “Sai, Claudio, io non sono sposato. Sono stato fidanzato per alcuni anni ma poi non si è concluso. Tu sei molto bello”.
    
    “Grazie ancora” ed ho abbassato lo sguardo.
    
    “Come ti ho visto, al bar, mi è venuta una certa voglia. Mi capisci?”.
    
    “Si, certo… Si vedeva così tanto che mi piacciono gli uomini?”.
    
    “No, anzi, ma l’ho capito lo stesso. Chissà perché. Forse perché abbiamo la stessa voglia… complementare, naturalmente”.
    
    Sorrisi. “Già, certo”.
    
    “Sei già stato con qualche uomo?”.
    
    “Si”.
    
    “Bene! E… sei stato già sverginato?”.
    
    “Si”.
    
    “Bene! Perché ho proprio voglia di aprirti il culetto. Ti va?”.
    
    Sento ancora un fremito. La sua mano è sempre sulla mia gamba. “Si, ne ho voglia anche io”.
    
    Sorride. Poi solo silenzio. L’auto si è inerpicata per certi tratturi sterrati fino ad arrivare ad una piccola cascina con annessi recinti di animali: galline, pecore, maiali.
    
    “Abiti qui?”, domando.
    
    “No, ma qui tengo gli animali. Vorrei farlo qui. Mi piace l’idea di farlo davanti a loro. Ti dispiace?”.
    
    Faccio segno di no con la testa.
    
    “Scendiamo”. Appena fuori mi abbraccia forte ma senza farmi male. Poi mi toglie il mio cappellino con visiera e si abbassa a baciarmi. E’ più alto di me, quindi comincia dalla testa, sulla fronte, sul collo, mi lecca un orecchio, arriva alla bocca e mi piazza subito dentro la sua robusta lingua. Rispondo come posso. E’ un bacio lungo, passionale, mentre mi accarezza, mi strizza un poco una ...
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