Lei non era Annabel Lee 3 (Fine)
Data: 14/11/2017,
Categorie:
Sentimentali
Autore: senzaidentità, Fonte: EroticiRacconti
... il chimico, appiccicoso lucido. “Ma io non posso farlo.” Concluse ritirando la bocca. Saltò senza salutare dietro il bancone e lui se ne andò ma lo ricercò quella stessa sera. “Non voglio più che vieni da me, te lo avevo già detto, soprattutto se sto sola al bar.” “Io farò quello che dici tu, lo so che lo fai per difendere questo rapporto però oggi sola non eri.” “Lo so e ci avrebbe potuto vedere di nuovo.” “Domani che è l'otto, appena chiudete… Digli che esci con qualche tua amica ti vengo a trovare.” “Va bene.” *** Il nero del grembiule misto a quello della notte non toglieva luce alle forme di Anna, era la solita luna vivente, andandogli incontro che la mezzanotte era trascorsa da un pezzo. “Mi sei mancata tanto. Vieni a bere con me.” Le disse nell'intreccio di braccia. Anna incollò le pupille all'asfalto. Poteva avvertire da un miglio di distanza quanto la donna fosse timorosa e raggirabile in quel momento e non si sarebbe fatto sfuggire l'occasione. Sapeva stesso da lei che a casa sua manco si litigava più. A sentire la sua Anna adesso lei e Giulio si incontravano la mattina a colazione per il buongiorno e all'una giusto in tempo per dirsi buonanotte. Per non darle tempo di rifiutare si affrettò a spingerla verso il suo inseparabile furgone anticipando che desiderava parlarle di una cosa importante, interessante, urgente. “Questo non è il posto migliore. Andiamo da Marchetti , è ancora aperto hanno tutto, di tutto davvero, il servizio è ottimo e di là...” “No, non fa ...
... differenza, stiamo qui dentro.” “Giusto. Si sta bene dentro…” “Poi che ne sai che è ancora aperto da Marchetti? La conosci già così bene questa tomba?” “La conosco come un turista più chiacchierone che preparato.” Di fatto non era stato tanto in giro, passando di lì a scaricare le merci aveva visitato solo il magazzino di lei ma gli era bastato per farle la promessa che sarebbe andato a vivere lì. La donna gli strinse la spalla. “Anche tu mi sei mancato ma così non va bene.” Michele le scivolò lungo il fianco, solo un lampione buttava luce giallognola sui loro profili. Le tolse la voce con il lungo bacio che gli trasmise ogni battito scomposto del suo cuore. Si tolsero in fretta cappotti, abiti di troppo e capelli dal viso. Lui spostò di corsa le mutandine senza sfilarle e annegò nel corpo lucido di un sudore stillato per la rabbia repressa mista ad un’eccitazione dovuta al periodo trascorso distanti. Il cazzo dell'amante si ritrasse da lei e corse alcune volte a bagnarsi lungo il taglio pieno di umori, esposta dalle sue mani messe a sollevarle le reni. Rapida palpitazione prima di tornare a stedersi sul delizioso corpo di un'Annabel ormai sempre meno poetica e più rassegnata, alle finestre chiuse e agli interminabili silenzi. Solo le ciglia le tremolavano, al vento del respiro del ragazzo. Tirò la base del pene e lo diresse verso l’intersezione tra le natiche lisce, ricamate dal colore argenteo del pizzo stropicciato. La punta a contatto dello sfintere tenero toccò e si ...