1. Lei non era Annabel Lee 3 (Fine)


    Data: 14/11/2017, Categorie: Sentimentali Autore: senzaidentità, Fonte: EroticiRacconti

    ... col…” La donna si guardò attorno imbarazzata, l'incongruo peso della felicità in quell’insoddisfacente vita oramai accettata le disse che aveva ragione. Che non meritava di continuare ad essere tanto infelice ma anche che quelli non erano sentimenti decisi da lei ma il frutto dell’abilità di quel manipolatore lì che le stava lavando il cervello per portarsela a letto ancora e ancora. “Sarebbe un atto di pazzia!” Sbottò facendo voltare l'assonnato barista e i pochi ultimi avventori del posto. “Io dico di coraggio.” “Prima di potermi parlare di coraggio dovrai vivere ancora qualche anno. Il coraggio, come lo chiami tu, è svegliarsi tutti i giorni e mandare avanti la baracca non fuggire.” “Certe volte si rende necessario cambiare strada. Quello che dici tu per me è vigliaccheria. Son buoni tutti a lasciare le cose come stanno. Fino a mezzanotte era l’otto marzo, dimmi che le compri a fare le mimose e poi da domattina rimetti tutto grigio per com'era…” “La mia vita è discretamente felice.” “Discreto uguale mediocre. Ciò che è mediocre non è ottimo, parli da sola.” Anna lasciò il loro tavolo. ...
    ... “Questa festa è solo un'usanza non mi fare le morali.” “Che poi io quest’usanza non l’ho mai capita lo sai? Fiori oggi, fiori a San Valentino e fiori sulla tomba una volta che da quelli come tuo marito vi fate ammazzare… Fisicamente o mentalmente conta poco. E che te ne farai da morta dei fiori?” “Niente, tu non sai niente di me e di mio marito.” “Io di fiori te ne avrei regalati per ogni giorno della tua vita. Da morta no, lo ammetto. Soldi buttati mi paiono… I fiori al cimitero.” Lo stava a sentire, fintamente allibita dalla sua sfacciataggine e poi era da molto che nessuno parlava interessandosi ai suoi sentimenti ma doveva andar via. “Tu sei ancora soltanto un bambino che crede alle favole.” Corse via perché dalla bocca dei bambini esce la verità e lei non se la poteva sorbire. - Non hai bambini Annabel e perciò non sai quanto crediamo alle favole e quanto ci piacerebbe viverle un giorno.- Rimase a pensare da solo. “Prego.” Ringoiò svelto le lacrime ringraziando il barista che porgeva un portafogli, il suo certo. Gli era caduto via dalla tasca mal riaggiustata poco prima nel furgone. 
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